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Chi era Elena di Troia? Storia, mito e leggenda della donna che scatenò la guerra

Elena di Troia: la vera storia tra mito, amore e guerra. Una leggenda che ha cambiato la storia antica.

Chi era Elena di Troia? Origini divine e nascita

Elena di Troia, conosciuta anche come Elena di Sparta, è una figura mitologica greca celebre per la sua straordinaria bellezza. Secondo la tradizione, era figlia di Zeus e di Leda, regina di Sparta. Zeus, trasformato in cigno, sedusse Leda, e da questa unione nacquero quattro figli: Elena, i gemelli Castore e Polluce, e Clitennestra. In alcune versioni del mito, Elena nacque da un uovo, simbolo della sua origine divina.

La sua nascita è avvolta da racconti fantastici: alcuni narrano che discese da un uovo d’argento caduto dalla luna e sospinto a riva dai pesci, poi rinchiuso dalle colombe; altri che fosse figlia di Zeus e Nemesi, trasformata in oca per sfuggirgli, ma comunque sedotta dal dio sotto forma di cigno.

Un fatto è certo: Elena era considerata la donna più bella del mondo.

Il rapimento da parte di Teseo

Ancora giovane, Elena fu rapita da Teseo, eroe ateniese. Secondo il racconto di Diodoro Siculo e altre fonti, Teseo, persuaso dall’amico Piritoo, rapì Elena quando aveva circa 10 anni. La condusse ad Atene e poi la nascose, temendo l’ira dei Dioscuri, i fratelli di Elena. I Dioscuri non tardarono a intervenire: conquistarono la città e liberarono la sorella, portandola di nuovo a Sparta. Alcune versioni raccontano che Elena, rientrata a Sparta, fosse ancora vergine, mentre altre insinuano che avesse avuto una figlia, Ifigeneia, successivamente attribuita a Clitennestra.

Il matrimonio con Menelao

Divenuta adulta, Elena attirò numerosi pretendenti. Per evitare conflitti tra i principi greci, Tindaro, padre adottivo di Elena, fece giurare a tutti i pretendenti di rispettare la scelta della fanciulla e di difendere il suo matrimonio. Elena scelse Menelao, fratello di Agamennone, che divenne re di Sparta. Con Menelao ebbe una figlia, Ermione, e, secondo alcune fonti, anche tre figli maschi.

Il giudizio di Paride e la fuga a Troia

Durante le nozze di Peleo e Teti, Eris, dea della discordia, offrì una mela d’oro “alla più bella” delle dee. Zeus incaricò Paride, principe troiano, di scegliere tra Era, Atena e Afrodite. Afrodite promise a Paride l’amore della donna più bella del mondo: Elena. Quando Paride si recò a Sparta, complice Afrodite, Elena fuggì con lui portando via anche cinque schiave, due muli carichi di argenteria, e lasciando Menelao a Creta.

Sulla volontà di Elena di seguire Paride, le fonti sono discordanti. Euripide, ne “Le Troiane”, suggerisce che Elena fosse sotto l’influsso di Afrodite e incapace di intendere e volere. Elena stessa si difende dicendo che è impossibile resistere agli dei, ma altre versioni sostengono che fosse consenziente, se non addirittura l’ideatrice della fuga.

La guerra di Troia

Il rapimento di Elena scatenò la guerra di Troia. Menelao, aiutato dal fratello Agamennone e da altri principi greci, organizzò una spedizione per riportarla a casa. La guerra durò dieci anni. Troia, protetta da mura possenti, resistette fino all’astuto stratagemma del cavallo di legno, ideato da Odisseo.

Durante la guerra, Elena venne accolta con favore a Troia. Tutti gli uomini rimasero affascinati dalla sua bellezza, ma con lo scoppio del conflitto il sentimento mutò: la cittadinanza iniziò a odiarla, vedendola come la causa delle proprie sventure. Alcune voci malevoli raccontavano che Elena, invece di aiutare i feriti, passasse il tempo a farsi massaggiare dalle ancelle.

Alla morte di Paride, Elena si risposò rapidamente con Deifobo, altro figlio di Priamo, senza apparente coinvolgimento emotivo. Fu proprio grazie alla complicità di Elena che Ulisse e Diomede riuscirono a trafugare il Palladio, sacra statua protettiva di Troia.

Durante la notte della caduta della città, Elena accese le fiaccole per segnalare ai Greci nascosti nel cavallo di legno il momento di agire. Tuttavia, Elena si divertì anche a mettere in crisi i guerrieri nascosti, fingendo le voci delle loro mogli per farli uscire. Solo la fermezza di Ulisse evitò che il piano fallisse.

Il ritorno a Sparta

Dopo la distruzione di Troia, Menelao si ricongiunse con Elena. Secondo alcuni racconti, in un primo momento Menelao voleva ucciderla per il tradimento, ma si lasciò intenerire dalla sua bellezza. Ritornarono insieme a Sparta dopo un lungo viaggio pieno di peripezie, toccando Creta, l’Egitto, la Fenicia e l’Africa settentrionale.

Nonostante tutto, Elena visse il resto della sua vita accanto a Menelao. Alcune versioni raccontano che fu venerata come dea a Sparta e Rodi, ma altre la dipingono come un simbolo di lussuria e causa di rovine.

Elena di Troia, vittima o artefice del proprio destino, rimane una delle figure più affascinanti e complesse della mitologia greca, eterno emblema della bellezza e delle sue inevitabili conseguenze.

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