HomeFilosofia della Grecia AnticaPlatoneIl mito di Aristofane sull’amore nel Simposio di Platone

Il mito di Aristofane sull’amore nel Simposio di Platone

Scopri il mito di Aristofane nel Simposio di Platone: l’amore come ricerca dell’unità perduta e tensione creativa verso la bellezza e l’immortalità.

Aristofane, nel Simposio di Platone, presenta una visione mitica dell’amore come strumento per ricomporre l’unità originaria dell’essere umano. A differenza degli altri interlocutori, che descrivono la natura di Eros e i suoi benefici, Aristofane si concentra sul potere del dio, unico capace di guarire l’uomo dalla sua mancanza e condurlo alla felicità. La narrazione si articola in tre momenti principali:

  1. La Natura Primigenia dell’Uomo

In origine, gli esseri umani erano completi, rotondi, e di tre tipi: maschili, femminili e androgini. Forti e superbi, tentarono di sfidare gli dèi. Zeus, per punirli e indebolirli senza distruggerli, li divise in due metà, condannandoli alla separazione e alla mancanza.

  1. La Separazione e il Desiderio dell’Unità

La divisione degli esseri portò a una condizione di mutilazione e incompletezza. Da allora, ogni uomo e ogni donna vive nella nostalgia della propria metà perduta, cercandola per ritrovare la pienezza originaria. L’amore nasce da questa mancanza ed è il desiderio di colmare tale vuoto.

  1. L’Amore come Tentativo di Riunificazione

Quando due metà si ritrovano, provano una gioia immensa e un desiderio irresistibile di unirsi per sempre, superando la separazione. L’amore, per Aristofane, è dunque tensione verso l’unità, il rimedio alla frattura inflitta dagli dèi.

Il Significato del Mito

Il mito di Aristofane non descrive solo la natura dell’amore, ma sottolinea anche la condizione umana: un’esistenza segnata dalla mancanza, dal bisogno dell’altro, e dalla nostalgia dell’unità perduta. L’uomo è, in essenza, desiderio e ricerca di completezza, ma tale tensione non potrà mai essere soddisfatta definitivamente. Questo rende l’amore una condizione permanente e insieme dolorosa.

Confronto con Altre Visioni

  • L’Amore Greco e la Mancanza

Per i Greci, l’amore è segno di una carenza, una povertà fondamentale dell’uomo. Gli dèi, essendo perfetti e completi, non hanno bisogno di amare.

  • L’Amore Cristiano

Con il cristianesimo, l’amore diventa invece il valore supremo, un atto di carità e libertà che conduce alla santità e alla riconciliazione con Dio, identificato esso stesso con l’amore.

La Prospettiva di Diotima

Il mito di Aristofane si contrappone parzialmente al discorso di Diotima, riportato da Socrate. Diotima concepisce l’amore non solo come tensione tra due esseri, ma come forza creativa che dà origine a qualcosa di nuovo. L’amore non è solo il desiderio di recuperare ciò che manca, ma anche il mezzo per generare il bello, sia nel corpo che nell’anima. Lungi dall’essere un’unità sterile, l’amore produce un “terzo elemento”: un pensiero, un’opera, o una nuova vita, trasformando l’unione in qualcosa di più grande.

L’Amore come Creazione

Nel discorso di Diotima, l’amore trascende l’idea di ricomporre una sola unità perduta. Non è solo “1+1=1”, come nel mito di Aristofane, ma “1+1=3”, poiché dall’unione nasce qualcosa di nuovo e immortale. Questa visione amplia il significato dell’amore, facendone non solo una nostalgia del passato, ma un’apertura verso il futuro.

Il mito di Aristofane, pur non esprimendo compiutamente la teoria platonica sull’amore, ne costituisce un’introduzione poetica e suggestiva. Attraverso una narrazione affascinante e drammatica, Platone prepara il lettore alla concezione più ampia e profonda dell’amore espressa da Diotima: non solo desiderio di ciò che manca, ma anche forza creativa e generatrice di bellezza, verità e immortalità.

Confronto con Altre Visioni dell’Amore

Visione Descrizione
💔 Greci L’amore nasce dalla mancanza, tipico degli esseri imperfetti (gli uomini)
✝️ Cristianesimo L’amore è carità, dono libero, unione con Dio
🧠 Diotima L’amore genera bellezza e immortalità, crea qualcosa di nuovo (“1+1=3”)

📚 Libri consigliati su Platone

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  • Mito della caverna: Descrive prigionieri incatenati in una caverna che vedono solo ombre, simboleggiando l’illusione del mondo sensibile rispetto alla realtà delle idee.

  • Il mito dei Giardini di Adone è menzionato nel dialogo “Fedro” di Platone, dove viene utilizzato come metafora per illustrare la differenza tra la comunicazione scritta e quella orale.
  • Mito di Er: Narra di Er, un guerriero che, dopo la morte, osserva il destino delle anime nell’aldilà, evidenziando la giustizia e la reincarnazione.

  • Il mito dei due cicli: Nel Politico, Platone inserisce un mito che descrive il movimento ciclico dell’universo e le sue ripercussioni sull’umanità.
  • Mito di Eros: Presenta Eros come figlio di Poros (abbondanza) e Penia (povertà), simboleggiando il desiderio umano di colmare le proprie mancanze attraverso l’amore.

  • Mito di Atlantide: Racconta di una potente isola-civiltà scomparsa a causa della sua corruzione, servendo da monito contro la decadenza morale.

  • Mito dell’androgino: Descrive esseri originari con entrambi i sessi, divisi da Zeus, spiegando il desiderio umano di ricongiungimento nell’amore.

  • Mito dell’anello di Gige: Un pastore trova un anello che lo rende invisibile, sollevando questioni sulla moralità e la giustizia in assenza di conseguenze.

  • Mito del Demiurgo: Introduce un artigiano divino che plasma l’universo ordinando il caos secondo modelli eterni, rappresentando l’ordine cosmico.

  • Mito delle cicale: Narra di cicale originariamente uomini, trasformati per la loro dedizione al canto, simboleggiando la contemplazione e l’arte.

  • Mito di Teuth: Racconta dell’inventore Teuth che presenta la scrittura al faraone, il quale ne critica l’impatto sulla memoria, riflettendo sull’uso delle tecnologie.

  • Il mito di Prometeo: Prometeo, per salvare l’uomo, decide di rubare agli dèi il fuoco e l’abilità tecnica (donati da Efesto e Atena). Grazie a questo dono, l’uomo diventa homo faber, padrone della tecnica e del progresso.

  • Il mito del giudizio delle anime: Nel finale del Gorgia, Socrate presenta un mito che esplora il tema della giustizia divina e del destino delle anime dopo la morte. Pur riconoscendo che possa sembrare un racconto mitologico, Platone lo usa per esprimere una verità morale e filosofica sulla giustizia e la responsabilità umana.
  • Vuoi scoprire come e perché Platone usava i miti per parlare dell’anima, della politica e dell’amore? Visita I miti di Platone: tra filosofia e immaginazione

 Libri Consigliati per Approfondire

💡 Filosofia & Testi Classici

  1. Platone – Simposio a cura di G. Reale edizione Bompiani 

  2. Luciano Canfora – Il mondo di Atene

🌀 Approfondimenti tematici

  1. Julia Kristeva – Il genio femminile: Hannah Arendt, Melanie Klein, Colette
    Per riflettere sul desiderio e l’amore da una prospettiva psicanalitica e filosofica.

  2. Erich Fromm – L’arte di amare
    Un classico della psicologia che riflette su amore come atto creativo, vicino alla visione di Diotima.

  3. Umberto Galimberti – Le cose dell’amore
    Analisi filosofico-esistenziale del sentimento amoroso.

 

 

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