Scopri il mito di Prometeo: il dono del fuoco agli uomini, la nascita della civiltà e il significato della tecnica e della politica nella costruzione della società umana.
La narrazione mitica si articola in quattro momenti, con l’entrata in scena progressiva di protagonisti celesti impegnati nella creazione delle specie mortali. In origine, esistevano soltanto il destino, alcuni dèi demiurghi, e la materia (terra e fuoco), da cui scaturì la vita. Due fratelli, Epimeteo e Prometeo, ricevono l’incarico di distribuire le capacità e le risorse tra le specie: Epimeteo si occupa della distribuzione, Prometeo della supervisione.
Epimeteo opera con cura, garantendo equilibrio e diversificazione tra le specie: i forti sono lenti, i piccoli hanno rifugi; alcuni sono carnivori, altri erbivori. Tuttavia, al termine della distribuzione, si scopre un errore: l’uomo è stato dimenticato, lasciandolo privo di qualsiasi difesa.
L’intervento di Prometeo
Prometeo, per salvare l’uomo, decide di rubare agli dèi il fuoco e l’abilità tecnica (donati da Efesto e Atena). Grazie a questo dono, l’uomo diventa homo faber, padrone della tecnica e del progresso. Da qui ha origine la civiltà, articolata in quattro pilastri: religione, linguaggio, tecnologia e agricoltura. Tuttavia, l’uomo rimane incapace di vivere in società, mancando di una qualità essenziale: il senso politico, ovvero il rispetto e la giustizia, senza i quali la vita collettiva è impossibile.
L’intervento di Zeus e di Hermes
Zeus, preoccupato per la sopravvivenza umana, ordina a Hermes di distribuire equamente a tutti gli uomini, senza distinzione, due virtù fondamentali: il pudore (rispetto) e la giustizia (armonia sociale). Questo intervento consente agli uomini di convivere e partecipare alla vita politica. Chi non pratica queste virtù diventa una minaccia per la società e deve essere punito.
La Visione di Protagora
Protagora utilizza il mito per sottolineare due concetti fondamentali:
- La tecnica come fondamento della civiltà: Il fuoco, simbolo della tecnica, è il motore del progresso. L’uomo, grazie alla sua abilità tecnica, diventa protagonista della storia, capace di trasformare la natura e creare civiltà.
- L’universalità del senso politico: Zeus distribuisce il senso politico a tutti, rendendo possibile la democrazia. Ogni cittadino, indipendentemente dal mestiere o dal sapere, ha diritto di partecipare alla vita pubblica. Tuttavia, secondo Protagora, il senso politico non è sufficiente: deve essere arricchito attraversoeducazione e pratica, trasformandosi in arte politica.
Confronto tra Protagora e Platone
Protagora offre una visione pragmatica e profana del mondo: la tecnica e il senso politico sono valori centrali, fondamenti della civiltà e della democrazia. Platone, invece, privilegia la trascendenza e svaluta le tecniche, considerando la politica un’arte riservata ai pochi saggi, separando nettamente sapere e saper fare. Il contrasto tra le due visioni riflette due approcci opposti: uno democratico e pratico, l’altro aristocratico e spirituale.
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Umberto Curi – Lo straniero
📌 Differenze tra tecnica e saggezza, utile nel confronto con Platone.
I Miti di Platone spiegati da Bassaparola
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Mito della caverna: Descrive prigionieri incatenati in una caverna che vedono solo ombre, simboleggiando l’illusione del mondo sensibile rispetto alla realtà delle idee.
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Mito della biga alata: Rappresenta l’anima come una biga trainata da due cavalli, uno bianco e uno nero, illustrando il conflitto tra ragione e passioni.
- Il mito dei Giardini di Adone è menzionato nel dialogo “Fedro” di Platone, dove viene utilizzato come metafora per illustrare la differenza tra la comunicazione scritta e quella orale.
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Mito di Er: Narra di Er, un guerriero che, dopo la morte, osserva il destino delle anime nell’aldilà, evidenziando la giustizia e la reincarnazione.
- Il mito dei due cicli: Nel Politico, Platone inserisce un mito che descrive il movimento ciclico dell’universo e le sue ripercussioni sull’umanità.
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Mito di Eros: Presenta Eros come figlio di Poros (abbondanza) e Penia (povertà), simboleggiando il desiderio umano di colmare le proprie mancanze attraverso l’amore.
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Mito di Atlantide: Racconta di una potente isola-civiltà scomparsa a causa della sua corruzione, servendo da monito contro la decadenza morale.
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Mito dell’androgino: Descrive esseri originari con entrambi i sessi, divisi da Zeus, spiegando il desiderio umano di ricongiungimento nell’amore.
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Mito dell’anello di Gige: Un pastore trova un anello che lo rende invisibile, sollevando questioni sulla moralità e la giustizia in assenza di conseguenze.
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Mito del Demiurgo: Introduce un artigiano divino che plasma l’universo ordinando il caos secondo modelli eterni, rappresentando l’ordine cosmico.
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Mito delle cicale: Narra di cicale originariamente uomini, trasformati per la loro dedizione al canto, simboleggiando la contemplazione e l’arte.
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Mito di Teuth: Racconta dell’inventore Teuth che presenta la scrittura al faraone, il quale ne critica l’impatto sulla memoria, riflettendo sull’uso delle tecnologie.
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Il mito di Prometeo: Prometeo, per salvare l’uomo, decide di rubare agli dèi il fuoco e l’abilità tecnica (donati da Efesto e Atena). Grazie a questo dono, l’uomo diventa homo faber, padrone della tecnica e del progresso.
- Il mito del giudizio delle anime: Nel finale del Gorgia, Socrate presenta un mito che esplora il tema della giustizia divina e del destino delle anime dopo la morte. Pur riconoscendo che possa sembrare un racconto mitologico, Platone lo usa per esprimere una verità morale e filosofica sulla giustizia e la responsabilità umana.
- Vuoi scoprire come e perché Platone usava i miti per parlare dell’anima, della politica e dell’amore? Visita I miti di Platone: tra filosofia e immaginazione