La lunga guerra e il malcontento degli Achei
La guerra di Troia infuriava da ormai dieci interminabili anni. Gli Achei, stremati e scoraggiati, non vedevano più alcuna prospettiva di vittoria: la città sembrava inespugnabile e nell’esercito serpeggiavano il malumore e la disperazione. Molti soldati minacciavano l’ammutinamento; altri, ormai esausti, ricordavano con dolore le famiglie lontane, le mogli e i figli che li attendevano invano. La guerra, che aveva già mietuto migliaia di vittime, sembrava destinata a inghiottire anche i superstiti.
Il piano astuto di Ulisse
Agamennone, comandante supremo degli Achei, si trovava in preda all’incertezza: non sapeva più che strategia adottare. Fu allora che Ulisse, l’eroe astuto di Itaca, propose un piano audace quanto ingegnoso: non potendo vincere con la forza, sarebbe stato necessario ricorrere all’astuzia.
Ulisse ideò la costruzione di un enorme cavallo di legno, così grande da poter contenere al suo interno una selezione di valorosi guerrieri. L’oggetto sarebbe stato lasciato sulla spiaggia come offerta votiva alla dea Atena, fingendo di abbandonare definitivamente l’assedio.
La costruzione del cavallo e l’inganno di Sinone
La realizzazione del cavallo venne affidata a Epeo, un soldato abile nella falegnameria ma codardo in battaglia. Il numero di guerrieri nascosti all’interno del cavallo varia a seconda delle fonti: alcuni parlano di 23 uomini, altri di 30, altri ancora di 3000 — un’esagerazione evidente. Di certo vi erano Ulisse stesso, Diomede, Menelao, Neottolemo ed Epeo.
Nel frattempo, Ulisse aveva predisposto un’altra parte del piano: il cugino Sinone avrebbe dovuto fingersi un disertore acheo, pronto a fornire ai Troiani una versione fasulla degli eventi.
Il cavallo viene scoperto dai Troiani
Quando il cavallo fu abbandonato sulla spiaggia e l’esercito greco sembrò svanire all’orizzonte, i Troiani, sorpresi, si riversarono fuori dalle mura per osservare il misterioso dono.
Intorno al cavallo si radunò una folla incuriosita. Sul suo fianco campeggiava un’iscrizione: “Gli Achei dedicano questa offerta ad Atena per propiziarsi il ritorno.” Il popolo si divise sull’interpretazione: alcuni volevano trascinarlo dentro, altri sospettavano un inganno.
I moniti inascoltati di Cassandra e Laocoonte
Proprio in quel momento intervenne Cassandra, la figlia del re Priamo, dotata del dono della profezia. Con voce disperata, supplicò il padre di distruggere il cavallo, avvertendolo del pericolo nascosto. Nessuno le credette.
Anche Laocoonte, sacerdote di Apollo, cercò di opporsi. Scagliò una lancia contro il cavallo, e un suono metallico fece temere il peggio. Tuttavia, poco dopo, un segno prodigioso sembrò zittire ogni dubbio: due giganteschi serpenti marini emersero dalle onde e stritolarono Laocoonte e i suoi figli. Questo evento venne interpretato come una punizione divina per aver offeso Atena.
L’ingresso del cavallo e la festa della rovina
Sotto la guida di Priamo, si abbatté una breccia nelle mura per far passare l’enorme cavallo. Quella sera, i Troiani celebrarono una grande festa in onore della presunta partenza degli Achei, tra canti, balli e banchetti.
Ma quando la città dormiva profondamente, il piano di Ulisse giunse alla sua fase finale.
La caduta di Troia
Nella notte, Sinone si avvicinò al cavallo e aprì la botola nascosta. Gli Achei uscirono uno a uno, silenziosi e letali. Rapidamente uccisero le sentinelle e aprirono le porte della città, facendo entrare l’esercito greco ritornato in segreto.
Seguì una carneficina senza pari: uomini, donne e bambini furono trucidati senza pietà. I templi vennero profanati, le case date alle fiamme. Neottolemo, figlio di Achille, assassinò il vecchio re Priamo e scaraventò il piccolo Astianatte, figlio di Ettore, giù dalle mura.
L’epilogo della tragedia
Troia fu totalmente distrutta. Solo allora, tra le macerie fumanti e i lamenti dei pochi superstiti, i Troiani compresero quanto avessero avuto ragione Cassandra e Laocoonte.
La guerra finiva non con un’eroica battaglia, ma con l’inganno e la rovina. Il cavallo di legno, simbolo eterno di astuzia e tradimento, sarebbe rimasto per sempre nella memoria dell’umanità come il più celebre stratagemma della storia.
📚 Un aiuto per lo studio:
Robert Graves – I miti greci
I protagonisti dell’Iliade raccontati da Bassaparola:
–Il cavallo di Troia: il più celebre stratagemma della storia.
–Memnone, figlio dell’Aurora: leggenda del guerriero invincibile
–Pentesilea, la Regina delle Amazzoni: il duello mortale con Achille nella mitologia greca
–Polissena e Achille: la leggenda della principessa troiana che uccise l’eroe greco
–Il mito di Anchise: l’incontro con Afrodite e la nascita di Enea, fondatore dei Romani
–Aiace Telamonio: vita, imprese e morte del gigante greco
-Chi era Diomede? Vita, imprese e leggenda del compagno di Ulisse
-I protagonisti dell’Iliade: Nestore, il vecchio saggio di Pilo
-I protagonisti dell’Iliade: Aiace Oileo, il piccolo eroe impetuoso
–Il pomo della discordia: Paride e Elena, il cuore della mitologia greca.
–Briseide e Achille: amore, guerra e vendetta nell’Iliade