Scopri il mito di Pentesilea, la regina delle Amazzoni maledetta da Afrodite, il suo duello con Achille e la tragica fine narrata tra leggenda, amore e morte nella guerra di Troia.
🏹 Indice: Pentesilea e le Amazzoni
Pentesilea e la maledizione di Afrodite
Pentesilea, figlia di Ares, portava su di sé una terribile condanna: quella di piacere troppo agli uomini. La leggenda racconta che, ancora adolescente, offese – in modo non del tutto chiaro – la dea Afrodite, la quale, per vendetta, la maledisse. Da quel momento, ogni uomo che posava lo sguardo su di lei, anche solo per un istante, non poteva più resistere al desiderio di possederla.
Costretta a difendersi, Pentesilea si costruì un’armatura che la copriva interamente, per sottrarsi agli sguardi e vivere senza paura.
L’ascesa di Pentesilea: regina delle Amazzoni
Chi erano le Amazzoni? Le Amazzoni non erano solo leggenda. Nella storia antica, forze armate femminili non erano rare: quando gli uomini di una città venivano sterminati, erano le donne a prendere le armi.
Tra le Amazzoni più celebri ricordiamo Ippolita, Antiope, Efesinia, Melodia, Mirina e Ipsile.
La loro patria? Secondo alcune fonti, il Caucaso; secondo altre, la Tracia. Divinità prediletta: Artemide, ma tutte si dichiaravano figlie di Ares.
Le tradizioni guerriere delle Amazzoni
Di loro si diceva che:
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si accoppiassero con schiavi;
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uccidessero i neonati maschi;
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si tagliassero la mammella destra per tendere meglio l’arco;
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montassero i cavalli direttamente sul dorso, senza sella.
Un’abitudine quest’ultima sconosciuta agli Achei, i cui cavalli erano piccoli e usati solo per trainare carri.
La battaglia di Troia e l’arrivo delle Amazzoni
Dopo la morte di Ettore, Pentesilea e le sue Amazzoni comparvero all’improvviso sulla piana di Troia, per rinvigorire le forze troiane ormai allo stremo.
Visti da lontano, questi guerrieri a cavallo sembrarono mostruosi: donne-centauro che seminavano il panico. Ma avvicinandosi, i Greci compresero la vera natura dei nuovi avversari.
Lo scontro tra Achille e Pentesilea
Achille, senza timore, si lanciò contro la regina delle Amazzoni. Lo scontro fu violento: Achille trafisse Pentesilea sopra il seno destro.
La guerriera, pur colpita, tentò di resistere, ma il Pelide infierì nuovamente, ponendo fine alla sua vita.
Pentesilea cadde a terra, morente, abbandonandosi alla polvere della battaglia. Secondo l’usanza, Achille spogliò la caduta nemica delle sue armi. Ma appena tolto l’elmo, il volto di Pentesilea gli apparve: bellissimo, intatto nonostante la morte. Colpito da un desiderio irrefrenabile, Achille la possedette anche nella morte, vittima della maledizione di Afrodite.
Pentesilea tra mito e leggenda
Dante e la collocazione di Achille
Forse anche per questo atto, Dante Alighieri, nella Divina Commedia, colloca Achille tra i lussuriosi – non tra i violenti – accanto a Cleopatra, Elena, Paride e Tristano. Virgilio gli indica Achille con le parole: “e vedi il grande Achille che per amor venne alla fine”.
La versione alternativa: Pentesilea vincitrice
Secondo un’altra versione del mito, sarebbe stata Pentesilea a vincere il duello contro Achille, facendolo prigioniero e liberandolo solo dopo averlo fatto innamorare di sé.
La vendetta di Achille contro Tersite
Tersite, il più brutto e petulante tra i Greci, assistette all’orribile scena. Senza pudore, prese a deridere Achille per il suo atto contro la regina morta. Achille, furioso, lo colpì con un pugno tremendo, uccidendolo sul colpo. Così anche Tersite trovò una fine miserabile sulla polverosa piana di Troia.
🔱I protagonisti dell’Iliade raccontati da Bassaparola:
- Il cavallo di legno: come Ulisse riuscì a conquistare la città di Troia
Polissena e Achille: la leggenda della principessa troiana che uccise l’eroe greco - GUIDA COMPLETA: mitologia greca e civiltà di Creta: storie, eroi, miti, dei e leggende da conoscere.
📚 Letture consigliate:
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