Chi sono gli argonauti? E quale fu la prima grande spedizione eroica della storia?
Fra i racconti più affascinanti dell’antica Grecia c’è quello di Giasone e degli Argonauti, protagonisti di una spedizione che anticipa di una generazione la guerra di Troia. La loro impresa aveva un obiettivo ben preciso: recuperare il Vello d’Oro, custodito nella lontana Colchide, e riportarlo a Iolco, città governata da Pelia, lo zio usurpatore di Giasone.
Per affrontare una simile avventura, l’eroe non poteva agire da solo: serviva una compagnia di figure leggendarie, provenienti da ogni angolo del mondo greco.
La nave Argo e la nascita degli “Argonauti”
Il viaggio verso la Colchide richiedeva una nave speciale, più grande e veloce di qualunque imbarcazione costruita fino ad allora. Atena ispirò il maestro carpentiere Argo, che progettò un vascello capace di trasportare cinquanta uomini. La nave prese il suo nome: Argo.
Da quel momento, gli eroi che vi salirono a bordo furono ricordati come gli Argonauti, cioè i “naviganti dell’Argo”.
Le fonti antiche: chi erano davvero gli Argonauti?
Come spesso accade nei miti, le fonti non concordano su chi prese parte alla spedizione.
- Nell’Argonautica di Apollonio Rodio (III sec. a.C.) troviamo circa 55 nomi.
- La Biblioteca attribuita a Apollodoro elenca 44 partecipanti.
- Le Fabulae di Igino ne riportano 63.
- L’Argonautica latina di Valerio Flacco cita 51 eroi.
- L’Argonautica Orfica, una versione più tarda, nomina 50 compagni.
In totale, sommando le varie liste, gli studiosi moderni hanno contato 85 nomi diversi. Tuttavia, circa 25 ricorrono sempre: si tratta del “nucleo duro” degli Argonauti.
Gli eroi più celebri dell’equipaggio
Fra i membri più importanti troviamo:
- Giasone, capo della spedizione e figlio del re Esone.
- Eracle, il più famoso degli eroi greci, che però non arrivò mai in Colchide: rimase in Misia alla ricerca del giovane Ila, rapito dalle ninfe.
- Castore e Polluce, i Dioscuri, fratelli gemelli celebri per la loro abilità nei combattimenti.
- Zete e Calais, i Boreadi, dotati del dono del volo, che liberarono il profeta Fineo dalle Arpie.
- Orfeo, il poeta e musico, la cui lira salvò l’equipaggio dal canto letale delle Sirene.
- Peleo e Telamone, figli di Eaco: il primo padre di Achille, il secondo padre di Aiace.
Molti altri eroi meno noti compaiono nelle varie fonti, come Acasto (figlio di Pelia), Bute (amato da Afrodite), Cefeo (re d’Arcadia), Tifi (il primo timoniere dell’Argo) e numerosi altri.
La spedizione non fu priva di perdite e imprevisti. Alcuni eroi morirono lungo il viaggio – come l’indovino Idmone ucciso da un cinghiale, o Mopso morso da un serpente velenoso. Altri rimasero indietro, come Eracle e i suoi compagni.
Nuovi personaggi si unirono strada facendo: i figli di Frisso, per esempio, e soprattutto Medea, la figlia del re Eete. Medea, innamoratasi di Giasone, aiutò gli Argonauti a superare le prove impossibili e fuggì con loro portando via il Vello d’Oro.
Un mito di eroi e archetipi
Il racconto degli Argonauti non è solo un’avventura fantastica: rappresenta la prima grande spedizione collettiva della mitologia greca. Se Troia fu la guerra degli eroi, l’Argo fu la nave che li radunò per la prima volta, creando un modello narrativo ripreso da tanti altri miti.
La leggenda sull’isola del’Elba
Tra i primi a scrivere degli Argonauti all’Isola d’Elba fu Diodoro Siculo (90-20 a.C.), il quale ci narra che gli Argonauti navigando per il Tirreno alla ricerca del vello d’oro, fecero sosta su un isola chiamata Aethalia. Questa isola era proprio l’isola d’Elba.
La leggenda narra che fu proprio il sudore degli eroi a macchiare di gocce nero-blu i sassi della spiaggia, dandogli una caratteristica inconfondibile.
Il mito di Giasone e il Vello d’Oro: storia, significato e protagonisti