Scopri chi era Peleo, padre di Achille: tra delitti, esili, inganni e redenzione, il mito del re greco che generò il più grande eroe della guerra di Troia.”
INDICE
- Origini regali e il primo esilio
- Un altro errore, un altro esilio
- Il tranello del monte Pelio
- L’intervento del centauro Chirone
- Le nozze divine e il lascito
La figura di Peleo, noto soprattutto come padre di Achille, è una delle più affascinanti e tormentate del mito greco. Dietro l’immagine dell’eroe progenitore si nasconde un uomo segnato da colpe, esili e inganni, ma anche da redenzioni e incontri provvidenziali. Il suo viaggio, intricato e ricco di pathos, anticipa e prepara la grandezza del figlio, il più celebre guerriero della guerra di Troia.
Origini regali e il primo esilio
Peleo era figlio di Eaco, re dell’isola di Egina e, secondo la tradizione, figlio di Zeus. Aveva un fratello, Telamone, da cui sarebbe nato Aiace, un altro grande eroe acheo. La tragedia che aprì la vita adulta di Peleo fu un delitto familiare: durante una gara atletica, per gelosia, Peleo e Telamone uccisero il fratellastro Foco, colpendolo con un disco. Il padre Eaco, sconvolto dall’accaduto, punì i due figli con l’esilio.
Così Peleo dovette lasciare Egina e cercare rifugio altrove. Fu accolto da Eurizione, re della Ftiotide, che lo purificò del suo crimine e gli offrì in sposa la figlia Antigone. Ma il destino aveva ancora prove dolorose in serbo.
Un altro errore, un altro esilio
Durante una battuta di caccia al cinghiale calidonio, Peleo uccise accidentalmente il suocero Eurizione, gesto che lo costrinse a fuggire nuovamente, questa volta a Iolco, presso il re Acasto. Anche Acasto lo purificò, ma la situazione precipitò a causa dell’infatuazione di Astidamia, moglie del sovrano, per lo straniero.
Rifiutata da Peleo, Astidamia si vendicò crudelmente: accusò l’eroe di aver tentato di sedurla e riuscì a ingannare sia il marito, sia la moglie di Peleo, Antigone, che si suicidò in preda alla vergogna. Questo episodio, che ricorda il mito biblico di Giuseppe e la moglie di Putifarre, compare in molte versioni della mitologia greca, tra cui l’Iliade e l’Ippolito di Euripide, e mette in scena il dramma dell’uomo virtuoso perseguitato da una falsa accusa.
Il tranello del monte Pelio
Acasto, pur volendo punire Peleo, evitò di uccidere direttamente colui che aveva purificato. Organizzò quindi una trappola: invitò Peleo a una battuta di caccia sul monte Pelio, noto per essere abitato da bestie feroci e centauri. Una volta giunti sul posto, attese che Peleo si addormentasse, gli sottrasse la spada e lo abbandonò tra i pericoli, convinto che sarebbe morto.
Tuttavia, forse in preda al dubbio sulla veridicità delle accuse della moglie, Acasto gli sussurrò prima di andarsene: “Se sei nel giusto, ti salverai”. Una frase profetica.
L’intervento del centauro Chirone
Quando Peleo si risvegliò, si trovò circondato da centauri minacciosi. Ma proprio nel momento più disperato, avvenne il prodigio: fu salvato da Chirone, il più saggio e benevolo dei centauri, maestro di medicina e di virtù. Chirone riconobbe l’innocenza di Peleo e lo trasse in salvo.
Questo incontro segna l’inizio di una relazione destinata a cambiare il destino della Grecia: da Chirone, infatti, Peleo apprenderà molte conoscenze, e sarà proprio il centauro ad allevare e istruire suo figlio Achille, nato dall’unione con la ninfa Teti.
Le nozze divine e il lascito
L’ultima fase della vita di Peleo è segnata dalle nozze straordinarie con Teti, la nereide desiderata persino dagli dei. Ma un oracolo aveva predetto che il figlio di Teti sarebbe stato più grande del padre, e ciò spinse Zeus e Poseidone a rinunciare alla ninfa, concedendola a un mortale.
La vita di Peleo non fu quella di un eroe classico in battaglia, ma il suo destino si intrecciò con eventi fondamentali della mitologia greca: delitti, purificazioni, trappole e interventi divini. La sua storia, segnata dal dolore e dalla ricerca di redenzione, rappresenta una parabola profonda sul peso della colpa e sulla possibilità del riscatto. Fu grazie a lui – e ai suoi errori, alle sue scelte, ai suoi alleati – che nacque Achille, l’uomo che avrebbe definito la leggenda della guerra di Troia.
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- Robert Graves – I miti greci Prima della scienza, prima della religione, c’è il mito. Modo ingenuo – ci dicono – modo fantasioso, spregiudicato e prescientifico, di spiegare l’origine delle cose e degli uomini, gli usi i costumi e le leggi. Filologia, etnografia, antropologia hanno lacerato il velo del mito, evidenziandone le radici ideologiche, il retroterra di superstizione e di magia.