I Tritoni erano una schiera di divinità marine dalla coda di pesce, parte del corteo del dio Poseidone. Erano una molteplicità del dio Tritone, suo messaggero, e venivano rappresentati come i satiri del mare, metà uomini e metà pesci. Sono la controparte maschile delle sirene, creature mitologiche con la forma di uomo dalla vita in su e di pesce dalla vita in giù, ma possono assumere sembianze interamente umane. Talvolta descritti come insidiosi, altre come affascinanti.
Un’altra razza affine era quella degli Ittiocentauri (Ichthyokéntauroi), esseri con il torso umano e la parte inferiore composta da un corpo di cavallo marino con coda di pesce, noti anche come centauri marini.
Alcuni autori antichi descrivono anche creature mostruose simili ai Tritoni; il più famoso esempio era un presunto esemplare conservato nella città di Tanagra.
Tritone nella mitologia greca
Tritone (Tritôn) era figlio di Poseidone e di Amfitrite (o, secondo alcune fonti, di Celaeno). Abitava con i suoi genitori in un palazzo d’oro sul fondo del mare, o, secondo Omero (Iliade XIII.20), nella città di Aigae.
Gli autori più tardi lo descrivono spesso mentre cavalca creature marine o cavalli d’acqua. A volte i Tritoni sono menzionati al plurale, come servitori di Poseidone o di altre divinità marine, mentre solcano i mari. Il loro aspetto variava, ma sempre presentavano un torso umano e una coda di pesce al posto delle gambe.
Pausania (IX, 21, §1) descrive i Tritoni come esseri dai capelli verdi, scaglie dure e lucenti, branchie sotto le orecchie, naso umano, bocca larga con denti da predatore, occhi color del mare, mani ruvide come conchiglie e, al posto dei piedi, una grande coda di delfino.
Il tratto distintivo più celebre dei Tritoni, sia nella letteratura sia nelle arti, era la conchiglia a spirale (concha), usata come tromba marina. Su comando di Poseidone, soffiavano in essa per calmare le onde del mare o, nel mito della Gigantomachia, per spaventare i nemici.
Alcune raffigurazioni li mostrano con zampe di cavallo al posto delle braccia, da cui il nome di Centauri-Tritoni o Ittiocentauri. Le loro immagini erano frequenti nell’arte antica: nel santuario di Poseidone sull’istmo di Corinto, nel tempio di Dioniso a Tanagra, o nel frontone del tempio di Saturno a Roma.
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Orfeo, Inno alle Nereidi: Le ninfe del mare, Nereidi, amano seguire il corteo dei Tritoni, danzando e gioendo dietro di loro.
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Eliano, Sulla Natura degli Animali (14.28): Quando Poseidone guida il suo carro sul mare, pesci, delfini e Tritoni emergono dai fondali per danzare attorno al dio.
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Pausania, Descrizione della Grecia:
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3.18.10-16: Su un trono raffigurano a sinistra Tifone ed Echidna, a destra i Tritoni.
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2.1.7: Statue di Tritoni bronzei adornano il tempio di Poseidone a Corinto.
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8.2.7: Secondo alcuni, i Tritoni parlano con voce umana; altri dicono che suonano una conchiglia forata.
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Filostrato, Immagini 1.25: In un dipinto antico, i Tritoni bevono vino dal fiume di Andros, ubriacandosi e danzando.
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Seneca, Troiane (199 ss.): I Tritoni emergono per intonare l’inno nuziale per lo spirito di Achille.
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Stazio, Tebaide (1.55 ss.): I Tritoni accompagnano Poseidone nel suo viaggio marino, portando le sue armi.
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Valerio Flacco, Argonautiche (1.678 ss.): Accanto a Poseidone, imponenti Tritoni reggono le redini del suo carro.
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Apuleio, Le Metamorfosi (4.31 ss.): Nel seguito di Venere, i Tritoni svolgono vari compiti: soffiano conchiglie, portano specchi, proteggono dal sole.
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Nonno di Panopoli, Dionisiache:
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6.257 ss.: Durante il diluvio, i Tritoni abbandonano le conchiglie alla deriva e si rifugiano nei monti.
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43.81 ss.: Poseidone chiama i Tritoni a combattere contro le Baccanti durante la guerra con Dioniso.
DOMANDE E RISPOSTE
Qual è la relazione tra Poseidone e i tritoni?
Secondo le leggende, i tritoni abitavano il fondo del mare, al servizio del dio del mare Poseidone, che li utilizzava come messaggeri e come guardiani dei tesori mariniPerché si chiamano Tritoni?
Dall’etimologia, infatti il greco Τρίτωνες Trítōnes significa ‘rumoreggianti’, ‘scroscianti’.
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