Cerbero è una delle creature più celebri della mitologia greca e romana. Questo mostruoso cane, solitamente raffigurato con tre teste, aveva il compito di sorvegliare le porte dell’Ade, impedendo alle anime dei morti di tornare nel mondo dei vivi.
Secondo le leggende, Cerbero non era solo un guardiano feroce, ma anche una creatura dal fascino oscuro che ha ispirato poeti, scrittori e artisti per secoli.
Origini e famiglia di Cerbero
Cerbero appartiene a una stirpe di mostri leggendari:
- Padre: Tifone, la creatura dalle sembianze serpentine.
- Madre: Echidna, metà donna e metà serpente.
- Fratelli: l’Idra di Lerna e Ortro, un cane a due teste.
Alcune fonti collegano Cerbero anche ad altre figure mostruose come la Sfinge.
Il suo stesso nome ha radici antiche: la forma latina Cerberus deriva dal greco Kerberos (Κέρβερος). Alcuni studiosi lo fanno risalire a un termine protoindoeuropeo che significherebbe “maculato” o “a macchie”.
Aspetto e caratteristiche
Nonostante le differenze tra le varie fonti, l’iconografia di Cerbero presenta alcuni tratti comuni:
- tre teste (anche se in alcune versioni ne possiede due, una o addirittura cinquanta);
- una coda di drago;
- serpenti che spuntano dal dorso e dal corpo;
- un’indole selvaggia, che solo Ade e Persefone riuscivano a dominare.
Accoglieva le anime dei defunti senza ostacolarle, ma dilaniava chiunque tentasse di fuggire dall’oltretomba.
Cerbero nella letteratura antica e medievale
Cerbero compare in numerose opere della tradizione greco-romana e oltre:
- Virgilio, Eneide: il cane infernale viene ingannato con focacce drogate per essere addormentato.
- Platone, Simposio: appare nel racconto di Orfeo, che riesce a calmarlo con la sua musica.
- Omero, Iliade: prima citazione letteraria del mito legato alle fatiche di Eracle.
- Dante Alighieri, Inferno (Canto VI): Cerbero sorveglia i golosi nel terzo cerchio dell’Inferno, lacerandoli con artigli e zanne.
Il mito di Eracle e la cattura di Cerbero
La leggenda più famosa che coinvolge Cerbero riguarda l’undicesima fatica di Eracle (Ercole per i Romani). L’eroe ricevette l’ordine di catturare il mostro senza usare armi.
Dopo un violento scontro, in cui venne ferito dai morsi e dai serpenti del cane infernale, Eracle riuscì a dominarlo con la sola forza fisica. Portò Cerbero sulla terra, mostrando così la sua vittoria, prima di restituirlo ad Ade.
Cerbero, un simbolo eterno
Il mito di Cerbero continua a vivere nella cultura moderna, non solo nelle opere letterarie e artistiche, ma anche in film, videogiochi e fumetti. La sua immagine di guardiano delle soglie rappresenta da sempre la barriera invalicabile tra la vita e la morte, tra il conosciuto e l’ignoto