Tra i grandi protagonisti della mitologia greca spicca Bellerofonte, un eroe il cui destino si intreccia con quello del leggendario cavallo alato Pegaso. La sua vicenda, fatta di imprese straordinarie ma anche di cadute tragiche, rappresenta uno dei miti più affascinanti e complessi del mondo antico.
Le origini di Bellerofonte
Le tradizioni raccontano che Bellerofonte fosse originario di Corinto, anche se parte della sua vita si svolse nella Licia. Le genealogie mitiche lo collegano a stirpi regali e divine: da parte paterna discendeva da Sisifo, mentre la sua nascita era legata al dio Poseidone. Sin da giovane mostrò una bellezza fuori dal comune e un coraggio eccezionale, qualità che lo resero celebre ma anche invidiato.
L’incontro con Pegaso
Il destino di Bellerofonte cambiò quando desiderò impossessarsi di Pegaso, il cavallo alato nato dal sangue della Gorgone Medusa. L’animale era indomabile, ma l’eroe ottenne aiuto dalla dea Atena, che gli donò redini d’oro capaci di piegare la volontà dell’animale. Così, grazie al favore divino, Bellerofonte riuscì a salire in groppa a Pegaso e a diventare il suo cavaliere, un’impresa che nessun altro avrebbe potuto compiere.
Le accuse e le prove impossibili
In seguito a un esilio, Bellerofonte trovò ospitalità presso il re Proito di Tirinto. La regina, respinta dall’eroe, lo accusò falsamente di aver tentato di insidiarla. Per liberarsi di lui, Proito lo inviò con una lettera al re Iobate di Licia, che ricevette l’ordine di eliminarlo. Non osando ucciderlo direttamente, Iobate sottopose Bellerofonte a missioni considerate mortali.
La più celebre di queste fu la lotta contro la Chimera, un mostro terrificante con corpo di capra, testa di leone e coda di serpente, che devastava la regione sputando fiamme. In groppa a Pegaso, Bellerofonte la colpì dall’alto con le sue frecce e la sconfisse. Seguì la guerra contro i Solimi e la battaglia contro le Amazzoni: anche queste imprese furono superate con successo, rivelando la natura quasi divina dell’eroe.
Gloria e caduta
Ammirato e ormai riconosciuto come invincibile, Bellerofonte ottenne la mano della figlia del re e la successione al trono di Licia. Per un tempo regnò con giustizia e prosperità, celebrato come un grande sovrano.
Ma la sua fine non fu gloriosa: accecato dall’orgoglio, volle ascendere all’Olimpo insieme a Pegaso per sedere tra gli dei. Gli olimpici, offesi dalla sua superbia, lo punirono facendolo precipitare e privandolo della ragione. Da allora l’eroe vagò in solitudine, lontano dagli uomini e dagli dei.
Il significato del mito
Il mito di Bellerofonte unisce eroismo e hybris (tracotanza). Le sue imprese mostrano il coraggio di chi sa affrontare i mostri dell’ignoto, ma la sua caduta ricorda il pericolo della presunzione umana di voler superare i limiti imposti dagli dei. Come molti miti greci, la sua storia è una parabola sulla misura, l’equilibrio e la fragilità del destino umano.