Qual è la quarta fatica di Eracle? Il racconto della cerva di Cerinea
Si racconta che la dea Artemide, durante una battuta di caccia sul monte Parasio, avvistò cinque cerve splendide, con scintillanti corna d’oro. Colpita dalla loro bellezza straordinaria, decise di farle sue. Dopo molte difficoltà, riuscì a catturarne quattro e le aggiogò al suo carro. La quinta, però, riuscì a fuggire e trovò rifugio sul monte Cerinea, al confine tra l’Acaia e l’Argolide. Questo esemplare sfuggente fu venerato come sacro alla dea Artemide Ortosia.
Il re Euristeo, desideroso di impossessarsi dell’animale sacro, ordinò a Eracle di catturarla viva, senza provocarle alcun danno. Una sfida quasi impossibile, poiché la cerva non solo possedeva corna d’oro, ma anche zoccoli di bronzo che le permettevano di correre a velocità straordinaria.
Eracle la inseguì instancabilmente per un anno intero, attraversando montagne e pianure del Peloponneso. Solo quando la cerva cominciò a mostrare segni di stanchezza, trovò l’occasione per avvicinarsi, ma lei si rifugiò sul monte Artemisio e poi tentò la fuga attraversando il fiume Ladone.
Fu lì che Eracle, con abilità, la ferì leggermente con una freccia, riuscendo infine a catturarla. Legò l’animale e si incamminò verso Micene. Durante il viaggio, si imbatté in Artemide e Apollo, che si indignarono vedendo la creatura ferita. Tuttavia, quando Eracle spiegò che l’impresa era stata imposta da Euristeo, la loro collera si placò e gli permisero di proseguire.
Esistono anche altre versioni della storia. In una, la cerva non era un animale sacro ma una minaccia per i raccolti dei villaggi. In questo racconto, Eracle fu costretto ad abbatterla per proteggere la popolazione, e ne consacrò la testa, con le corna d’oro, nel santuario di Artemide sul monte Artemisio.
Un altro racconto narra invece che Eracle catturò la cerva in Istria, nella mitica terra degli Iperborei, presso i Campi Elisi, dove Artemide l’accolse con benevolenza.