Riassunto del tredicesimo libro dell’Odissea: il ritorno di Ulisse a Itaca tra inganni, dei e destino
Il tredicesimo libro dell’Odissea segna una delle svolte più attese del poema: dopo anni di peregrinazioni, Ulisse (Odysseus) torna finalmente nella sua amata Itaca. Tuttavia, il suo ritorno non avviene in modo semplice o trionfale: come sempre nell’universo omerico, il viaggio dell’eroe è intrecciato a inganni, prove e interventi divini.
Il viaggio di ritorno dai Feaci
Dopo aver raccontato le sue avventure al re Alcinoo, Ulisse riceve dagli ospitali Feaci un ultimo dono: una nave veloce e carica di tesori che lo riporterà finalmente a casa. Il re ordina di imbarcare i doni e di salpare al tramonto. Durante la traversata, Ulisse cade in un sonno profondo e rimane addormentato per tutto il viaggio, fino a quando i marinai lo depongono dolcemente sulla spiaggia di Itaca.
L’ira di Poseidone e il destino dei Feaci
Quando Poseidone scopre che i Feaci hanno aiutato il suo nemico a tornare in patria, esplode di rabbia. Il dio del mare si rivolge a Zeus, chiedendo il permesso di punirli. Così, proprio mentre la nave rientra nel porto di Scheria, si compie un’antica profezia: l’imbarcazione si pietrifica e sprofonda nel mare. I Feaci, atterriti dal segno divino, decidono di rinunciare per sempre alla loro tradizione di accogliere e aiutare i viaggiatori.
Il risveglio e l’incontro con Atena
Quando Ulisse si sveglia sulla spiaggia, non riconosce la sua terra: Atena, dea della saggezza, ha avvolto Itaca in una fitta nebbia per proteggerlo e preparare il suo ritorno in incognito. Convinto di essere stato ingannato dai Feaci, Ulisse si lamenta del suo destino. Ma poco dopo incontra la dea, che gli appare sotto le spoglie di un giovane pastore.
Fedeli al loro carattere, entrambi si mettono subito alla prova con astuzie e menzogne: Ulisse finge di essere un viandante, mentre Atena, divertita dalla sua prudenza, gli rivela infine la verità. Gli conferma di trovarsi davvero a Itaca e lo incita a prepararsi alla vendetta contro i Proci, i pretendenti che occupano il suo palazzo. Per aiutarlo, la dea lo trasforma in un vecchio mendicante, così da permettergli di muoversi inosservato.
Verso la riconquista della casa
Il libro si conclude con un nuovo inizio: Ulisse, sotto mentite spoglie, si dirige alla capanna del fedele Eumeo, il suo porcaro, dove inizierà la lunga strategia per riprendersi il trono e riunirsi con la sua famiglia.
Significato e temi principali
Il tredicesimo libro dell’Odissea mette in luce due temi centrali dell’opera:
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Il ritorno e il riconoscimento: dopo il viaggio fisico, Ulisse affronta il viaggio della mente e dell’identità.
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L’astuzia come virtù eroica: la forza non basta; è la mente, guidata da Atena, a condurre l’eroe alla vittoria.
L’episodio segna il passaggio dal mondo dei mari e dei mostri al mondo umano, dove l’intelligenza, la lealtà e la giustizia diventano i veri strumenti del riscatto.
-> Il riassunto del dodicesimo libro dell’Odissea: le prove del mare