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Riassunto dell’undicesimo libro dell’Odissea

Riassunto dell’undicesimo libro dell’Odissea: il Nekyia e l’incontro con le ombre

Il libro XI dell’Odissea, conosciuto anche come Nekyia (discesa agli Inferi), è uno dei momenti più affascinanti e ricchi di significato dell’intero poema omerico. In questo episodio, Odisseo compie un viaggio nel mondo dei morti per interrogare l’indovino Tiresia e ricevere indicazioni sul suo ritorno a Itaca. La scena offre non solo un intreccio di mitologia e religiosità greca arcaica, ma anche riflessioni profonde sul destino umano, sulla memoria e sul valore della gloria.

Il rito e l’incontro con Tiresia

Seguendo le istruzioni di Circe, Odisseo raggiunge il fiume Oceano, nella terra dei Cimmeri, dove compie sacrifici rituali per attirare le anime dei defunti. Il primo spirito che appare è quello di Elpenore, compagno di viaggio morto accidentalmente sull’isola della maga. Egli chiede a Odisseo di tornare indietro per dargli degna sepoltura, ricordando così l’importanza del culto funebre nella cultura greca.

Subito dopo emerge l’anima di Tiresia, il profeta tebano. Egli rivela a Odisseo che Poseidone ostacola il suo viaggio a causa dell’accecamento di Polifemo. Gli preannuncia il ritorno a Itaca, ma anche nuove prove: dovrà affrontare i Proci che insidiano la sua casa e, successivamente, compiere un altro pellegrinaggio per placare l’ira del dio del mare. Tiresia ammonisce inoltre Odisseo e i suoi compagni a non toccare i sacri armenti del Sole, pena la rovina totale.

L’incontro con Anticlea e gli eroi del mito

Tra le anime che si avvicinano al sacrificio, Odisseo riconosce la madre Anticlea, morta di dolore nell’attesa del figlio. Il loro dialogo, intimo e commovente, riporta l’attenzione su Itaca e sulla famiglia, mostrando il lato più umano dell’eroe.

Successivamente Odisseo incontra figure leggendarie come Agamennone, che narra il suo assassinio da parte di Clitemnestra, e Achille, il quale confessa di rimpiangere la scelta della gloria in battaglia rispetto a una lunga vita. Questo passaggio mette in discussione il valore tradizionale del kleos (la fama eterna), introducendo un tono più riflessivo rispetto all’Iliade.

Altri incontri includono Aiace, che rifiuta di parlare con Odisseo a causa del rancore per la contesa delle armi di Achille, e personaggi mitologici come Minosse, Eracle, Sisifo e Tantalo, ognuno portatore di simboli e punizioni eterne che riflettono peccati e colpe del passato.

Significato e valore culturale del Nekyia

Il viaggio agli Inferi non è solo un espediente narrativo: rappresenta un ponte tra passato, presente e futuro.

  • Elpenore richiama il dovere verso i compagni e il rispetto dei riti.

  • Anticlea riporta l’attenzione al legame con la patria e la famiglia.

  • Agamennone e Achille connettono l’Odissea alla guerra di Troia.

  • Le figure punite come Sisifo e Tantalo mostrano i limiti della condizione umana e il peso delle colpe.

Il Nekyia inoltre arricchisce il poema di una dimensione enciclopedica, dove l’eroe non è solo viaggiatore ma anche testimone privilegiato del patrimonio mitologico greco.

L’undicesimo libro dell’Odissea è centrale per comprendere il valore del viaggio di Odisseo, non solo come ritorno fisico a Itaca, ma come esplorazione del destino, della memoria e della fragilità dell’uomo. La riflessione di Achille sulla gloria, il dolore di Anticlea e le ammonizioni di Tiresia rendono questo episodio uno dei più ricchi di pathos e di significato dell’epica occidentale.

-> Riassunto del decimo libro dell’Odissea: i Venti di Eolo, i Giganti e Circe

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