Platone è spesso associato alla sua celebre Teoria delle Idee, secondo la quale le cose del mondo sensibile sono copie imperfette di entità perfette, eterne e immutabili: le Idee. Ma in uno dei dialoghi più complessi e autocritici della sua produzione, il Parmenide, il filosofo stesso mette in discussione la coerenza del suo modello. E lo fa attraverso un intenso esercizio di riflessione logica sul rapporto tra idee, cose sensibili, e l’enigmatica relazione tra “uno” e “molti”.
Il fallimento del Teeteto e il ritorno al problema della conoscenza
Nel dialogo Teeteto, Platone esplora cosa significhi conoscere, ma senza mai arrivare a una definizione soddisfacente. Una possibile spiegazione di questo stallo è l’assenza, nel dialogo, di qualsiasi riferimento esplicito alle Idee come veri oggetti della conoscenza. Questo ci conduce al Parmenide, dove la dottrina delle Idee viene messa alla prova.
Il dialogo con Parmenide: Socrate viene interrogato
In un curioso rovesciamento dei ruoli, nel Parmenide è Socrate, ancora giovane, a essere interrogato dal filosofo eleatico Parmenide, anziano e saggio. Il tema centrale? Mettere in discussione l’intera architettura della teoria delle Idee, sollevando dubbi filosofici profondi e talvolta destabilizzanti.
Di quali cose esistono le Idee?
Platone si chiede: le Idee esistono solo per concetti astratti come giustizia o bellezza, oppure anche per oggetti concreti come letti e spole, e persino per entità sgradevoli come capelli o fango?
Il punto cruciale è che, per Platone, un’Idea è l’unità di un molteplice: una singola realtà perfetta che rappresenta una molteplicità di cose simili nel mondo sensibile.
Partecipazione, presenza o somiglianza? Tre problemi aperti
Platone aveva proposto diverse immagini per spiegare il legame tra Idee e cose sensibili:
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Presenza dell’Idea negli oggetti
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Partecipazione degli oggetti all’Idea
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Somiglianza tra l’oggetto e la sua Idea
Ma nel Parmenide tutti questi modelli entrano in crisi:
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Se l’Idea è presente in ciascun oggetto, non è più una sola.
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Se è presente solo in parte, perde la sua unità.
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Se le cose somigliano all’Idea, anche l’Idea dovrebbe somigliare a sé stessa… e qui scatta il famoso paradosso del “Terzo Uomo”.
Il paradosso del Terzo Uomo: una regressione all’infinito
Se una cosa sensibile è bella perché partecipa dell’Idea di bellezza, e anche l’Idea stessa è bella, allora serve un’altra Idea, che renda belle sia la cosa che l’Idea. E così via, all’infinito.
Questo argomento, noto come “terzo uomo”, fu successivamente utilizzato anche da Aristotele per criticare la teoria platonica delle Idee.
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Parmenide di Platone nelle varie edizioni
Le Idee non sono solo pensieri: il dilemma ontologico
Un’altra ipotesi che Platone esclude è quella secondo cui le Idee sarebbero solo pensieri nella mente: se così fosse, anche gli oggetti sensibili sarebbero fatti di pensieri, il che è assurdo. Ma neppure si può pensare che Idee e cose siano mondi totalmente separati: altrimenti non ci sarebbe alcun ponte possibile tra conoscenza e realtà.
L’enigma dell’Uno e dei Molti: oltre la teoria delle Idee
Nel cuore del Parmenide, Platone affronta direttamente il problema della relazione tra uno e molti:
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Ogni Idea è una, ma rappresenta molti.
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Anche le Idee, tra loro, costituiscono una molteplicità.
E se l’Uno fosse davvero uno in senso assoluto, non potrebbe neppure “essere”, perché anche l’essere implica una molteplicità. E così Platone esplora i limiti del linguaggio e della logica nel descrivere l’essenza delle Idee.
Un’esercitazione filosofica sull’autocritica
Il Parmenide non distrugge la teoria delle Idee, ma la mette in discussione nel modo più radicale possibile. È Platone stesso a esaminare le falle del proprio pensiero, senza offrire risposte definitive. Questo dialogo è un testamento di onestà intellettuale: mostra che, nella filosofia, la domanda giusta è spesso più importante della risposta.
Altre opere di Platone commentate su Bassaparola:
- Apologia di Socrate – Socrate si difende dalle accuse di corruzione dei giovani e di empietà, sostenendo la propria innocenza e dichiarando di non temere la morte.
- Simposio – Una serie di discorsi sull’amore, culminanti nella concezione dell’amore come desiderio di conoscenza e bellezza assoluta.
- Gorgia – Critica la retorica sofistica e discute la relazione tra potere e giustizia, sostenendo la superiorità della vita giusta.
- Eutifrone – Socrate chiede cosa sia la pietà e, spoiler, non ottiene una risposta. Un capolavoro di confusione socratica vestita da logica implacabile.
- Critone – Socrate, in prigione, discute con Critone sull’importanza di rispettare le leggi, rifiutando la proposta di fuga e accettando la condanna a morte.
- La Repubblica – Esamina la natura della giustizia e descrive lo Stato ideale, introducendo la teoria delle idee e il mito della caverna.
- Fedone – Nell’ultimo giorno di vita di Socrate, si affronta il tema dell’immortalità dell’anima e della filosofia come preparazione alla morte.
- Sofista – Analizza la figura del sofista e la distinzione tra essere e non essere, approfondendo la natura dell’errore e dell’apparenza.
- Protagora – Sofisti contro filosofi: Platone racconta un dibattito epico sulla virtù. La virtù si può insegnare?
- Timeo – Offre una cosmologia in cui il Demiurgo ordina il caos secondo modelli eterni, creando un cosmo armonioso.
- Lachete – Socrate chiede a due generali cosa sia il coraggio, ma finisce per confonderli. Un dialogo breve che dimostra che Platone sapeva rendere anche i guerrieri filosofi.
- Crizia – Racconta la storia di Atlantide e della sua guerra contro l’antica Atene, presentando una civiltà avanzata poi scomparsa.
- Filebo – Esamina il confronto tra piacere e intelligenza nella ricerca della vita felice, sostenendo la superiorità dell’intelletto.
- Menone – Indaga se la virtù possa essere insegnata, introducendo la teoria della reminiscenza e l’idea che la conoscenza sia innata.
- Politico – Discute la natura del vero politico e il ruolo della scienza politica nel governare, distinguendo tra diverse forme di governo.
- Teeteto – Esplora la natura della conoscenza, esaminando definizioni come “conoscenza è percezione” e “conoscenza è opinione vera”.
- Leggi: Ultimo e più lungo dialogo, propone un sistema legislativo per una città ideale, enfatizzando l’importanza delle leggi nella vita sociale.
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