“Sono necessarie misure volte a proteggere i dati sensibili, così da poter garantire competitività e sicurezza a cittadini e a imprese italiane ed europee”.
Lo ha rimarcato l’europarlamentare della Lega, Elena Lizzi, nell’intervento rivolto al Vice Presidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, in Commissione ITRE, evidenziando “la crescente preoccupazione tra le aziende europee che temono di essere spiate dalle autorità straniere e di subire un furto di segreti industriali qualora i loro dati venissero spediti all’estero”.
“Circa l’80% dei dati è archiviato e accessibile in data center e in cloud non europei, ma l’evoluzione digitale in corso –spiega l’europarlamentare friulana- porta gli analisti a stimare che lo scenario evolverà con i dati che diventeranno direttamente disponibili su oggetti intelligenti connessi. Entro il 2025 il valore dell’economia dei dati arriverà a 829 miliardi di Euro. L’asse franco-tedesco ha dato vita ad un progetto europeo chiamato Gaia-X per promuovere la sovranità digitale degli utenti europei dei servizi cloud. Si tratta di un’associazione di diritto belga senza scopo di lucro, a cui ha aderito la maggioranza degli Stati membri dell’Unione europea. Nel periodo precedente il lancio avvenuto il mese scorso, Gaia-X ha raccolto input da oltre 300 aziende, tra cui anche giganti quali Amazon, Microsoft, IBM e altri, attraverso sondaggi e brainstorming. La partecipazione dei giganti tecnologici ha incrementato la preoccupazione di molte aziende europee”.
Lizzi ha concluso auspicando regole precise onde evitare che il patrimonio dei dati europei e italiani, finisca in mani straniere o di chi potrebbe farne un uso improprio.