“Il commissario Gentiloni, non senza preoccupazione, definisce il Sure una misura emergenziale: sarebbe più opportuno chiamarla ‘pezza’, per usare le parole di Ursula Von der Leyen nel suo discorso sullo Stato dell’Unione. Il Governo, con il ministro Catalfo, ha descritto la situazione attuale del lavoro con un quadro naif, con una serie di obiettivi di altissimo livello, iniziative e programmi che non sono assolutamente compatibili dal punto di vista temporale”. Così Elena Lizzi, europarlamentare della Lega, componente della Commissione Empl, nel suo intervento nel dibattito sul fondo Sure organizzato dal Parlamento Europeo. “Il nostro Paese – spiega – non può permettersi di attendere i tempi dettati da Bruxelles della transizione green prevista in vent’anni, o i ritardi del Governo: servono interventi concreti subito, in favore di lavoratori e imprese, con garanzie e risposte immediate per difendere l’occupazione. E stiamo ancora aspettando che il Governo renda note quali garanzie sono state date all’Ue per il Sure, anziché tenere nascosti i documenti. Nel mondo del lavoro, il Covid-19 ha fatto da detonatore di una situazione che si stava purtroppo prefigurando da anni e resterà evidente finché non affrontiamo in maniera seria le questioni del dumping salariale che colpiscono il nostro Paese”.