Oltreoceano sono chiamate eggplants, nome probabilmente nato in Europa nel diciottesimo secolo perché le varietà coltivate all’epoca davano frutti simili alle uova d’oca. In italiano “melanzana” ha un’interpretazione curiosa: per quanto la radice in parte sia di origine araba e si sia poi evoluto nella forma attuale, la tradizione popolare interpreta questo nome come “mela insana”. Infatti la melanzana non deve essere mangiata cruda, come un qualsiasi frutto, ma solo dopo essere stata cotta.
La pianta in genere ha un’altezza che non supera il metro, con fiori grandi di colore bianco o violaceo. I frutti presentano una notevole varietà di forme e colori. L’Italia è il primo produttore europeo di melanzane.
Proprietà
La melanzana contiene solanina, ed è questo il motivo per cui va sempre consumata cotta: l’alta temperatura riduce la quantità di questa sostanza tossica. Contiene poche calorie, circa 18 ogni cento grammi. Attenzione alla sua consistenza spugnosa, che fa sì che assorba il condimento cosi che il numero delle calorie cresce. Una melanzana fritta non è consigliabile, quindi una melanzana alla griglia è preferibile.
La buona quantità di fibre ne fa un ortaggio consigliato in caso di stipsi e le sue virtù depurative aiutano la salute del fegato. La medicina popolare le riconosce anche attività antinfiammatorie. La buccia è una buona fonte di sostanze nutritive.
Valori nutrizionali
Una melanzana è composta di 90 grammi d’acqua su 100 grammi. I carboidrati rappresentano circa il 2,5 per cento; per un totale di circa 18 calorie. Il minerale principale è il potassio ma anche fosforo, sodio e calcio. Tra le vitamine troviamo quelle del gruppo B, oltre alla vitamina A e alla C.
Le melanzane in cucina
Prima di comprare una melanzana occorre controllare che la parte con il picciolo non sia secca e sia bene attaccata al frutto; la buccia deve essere ben tesa. La conservazione in frigo non deve superare i tre-quattro giorni.
Tonde o lunghe, chiare o scure, le melanzane hanno in comune la consistenza spugnosa, e il sapore che varia tra l’amaro e il piccante, a seconda della varietà. Proprio per far perdere un po’ di amaro, prima di cuocerle si usa tenerle qualche decina di minuti sotto sale o in acqua e sale.
Una volta trattata la melanzana si presta a vari tipi di cottura, dalla griglia, alla frittura, al forno. Se affettata è perfetta per una parmigiana, a tocchetti va bene per la caponata; si sposa con formaggio, mozzarella, sugo o carne, Più classiche sono le melanzane ripiene o le polpette di melanzane.
Una cucina regionale italiana che storicamente ha sempre saputo sfruttare le melanzane è quella siciliana: si va dalla pasta alla norma alla parmigiana, alla caponata. Se si parla di moussaka si parla di una ricetta greca e mediorientale: uno sformato cotto al forno, a base di melanzane. Originaria dell’Arabia è la salsa a base di melanzane chiamata Baba Ghanouj.