E’ quasi diventata una moda quella di utilizzare il metal detector in spiaggia per cercare tesori nascosti. L’uso è legale, ma ogni attività svolta sul lungomare deve essere oggetto di concessione e quindi prima autorizzata dal titolare della concessione stessa. E’ divieto inoltre lasciare buche sugli arenili, praticare attività sia nelle spiagge libere che in quelle a concessione che possano minacciare in qualche modo la tranquillità altrui. Il caso è stato sollevato oggi da Il Messaggero Veneto in un articolo a firma di Nicoletta Simoncello, perché qualche giorno fa la bagnina dell’ufficio 19 aveva contattato la Polizia Locale lamentando la presenza di una signora che con il metal detector infastidiva i bagnanti.
Le cose rinvenute non diventano tutte di proprietà di chi le trova, se si tratta di una cosa mobile, infatti, deve essere restituita al proprietario e se ignoto, al sindaco. I beni di interesse storico, archeologico e artistico appartengono allo Stato e devono quindi essere consegnate alle autorità competenti entro 24 ore dalla scoperta.
Insomma gli amanti del metal detector devono chiedere l’autorizzazione per utilizzare lo strumento in spiaggia facendo comunque attenzione a quello che trovano…