L’edizione 2018 di Friuli Doc ha superato a pieni voti la critica in quanto a organizzazione, ma come sempre accade, deve fare i conti sui prezzi dei piatti e dei prodotti. Oggi il Messaggero Veneto dedica ampio spazio all’argomento in articolo a firma di Giulia Zanello: Friuli Doc, porzioni più piccole e piatti più cari: cinque euro per un vino “firmato”
Vediamo insieme le cifre riportate dalla nota testata. In piazza Duomo e in Piazza XX settembre, per una porzione di speck o prosciutto di Sauris si spende 5 euro, 6 invece per gli altri affettati e formaggi. In piazza San Giacomo la degustazione di San Daniele, i formaggi egli affettati si paga 6 euro, mentre in castello la Pro loco San Daniele li propone a 4,5 euro, mentre per il piatto di trota 5 euro.
I primi variano dai 5 ai 7 euro. Gli gnocchi con ragù di cervo a 5,5 euro, alla zucca a 5 euro in piazza XX Settembre e Venerio, a quelli di Carnia e Val Canale a 6 euro, quello ripieno al formadi frant da 7 euro e poi con coniglio a 7,5/4 euro, all’oca 5 euro, al ragù di toro 4, 5 euro, bufalo 3,5 euro, quelli di Godia a 5,5 euro. I cjarsons sono proposti a 5 euro.
Il frico varia da 5 a 6,5 euro.
Tra i secondi si parte dai 7 per arrivare anche ai 15 di un piatto unico. Una frittura di pesce, un filetto di branzino e il tonno alla griglia di San Giorgio di Nogaro circa 10 euro, i fasolari in Venerio di Marano a 10 euro.
I dolci, frittelle di mele, torte, gubane, strudel, dessert a 3 euro a porzione.
Dulcis in fundo il vino. Si parte da 1,20 per arrivare anche a oltre 5 euro.