In aumento la Tbc fra i richiedenti asilo. Presenza dei medici in Cavarzerani, non in caso di accoglienza diffusa

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Casi di Tbc aumentati in Friuli fra i richiedenti asilo: sono 28 dal maggio 2015 all’agosto 2018 i casi registrati in provincia. L’incidenza della malattia tra i profughi è di 9 su 1000 a fronte di un’incidenza di 7 su 100.000 della popolazione della regione. A darne notizia l’assessore del comune di Udine, dott. Barillari, in un articolo su Il Messaggero Veneto di oggi a firma di Giulia Zanello.

Tutti i casi sono stati affrontati nei nostri nosocomi. Barillari si è rivolto alla Regione per chiedere un sostegno sulla copertura di spese sanitarie udinesi. I dati sono emersi durante la seduta della Commissione quando il Dipartimento di prevenzione ha illustrato i numeri relativi alle incidenze di malattia nei richiedenti asilo.

L’assistenza sanitaria dei profughi all’interno della Cavarzerani non suscita preoccupazione, secondo Barillari, perché garantita dalla presenza quotidiana di un medico convenzionato e di un infermiere della Croce rossa, mentre la convenzione fra Comune e Prefettura per la gestione dei servizi di accoglienza dei cittadini stranieri nell’accoglienza diffusa, prevede la presenza dei soli educatori, che non sono medici.