Riportiamo la premessa del libro di Carlo Bozzelli, “Il Codice dei Tarocchi” che consigliamo di leggere.
L’idea comune li interpreta come un fenomeno talmente arcano da non poterne individuare l’origine né, tanto meno, l’autentico significato. La pluralità di valutazioni che caratterizza le migliaia di pubblicazioni esistenti sul tema, è già un’evidente testimonianza di grande incertezza e di mancanza di risposte definitive e convincenti. Questo testo propone una visione totalmente nuova che, con rigore e semplicità, illumina il
vero senso di queste straordinarie immagini. Il primo aspetto da puntualizzare è questo: il mistero dei Tarocchi è stato intenzionalmente e gelosamente custodito e nascosto nel corso dei secoli. Non è un caso, quindi, che queste carte siano state definite Arcani, termine proveniente dal latino arcanus che sta ad
indicare qualcosa di incomprensibile e nascosto. Perché questo occultamento? Che ragioni recondite avrebbe avuto? La spiegazione è una sola: i Tarocchi celano un’antichissima Conoscenza tradizionale che, per non rischiare di subire alterazioni e, nello stesso tempo, per essere protetta da qualunque accusa di eresia, è stata preservata sotto forma di disegni simbolici il cui significato non è accessibile a tutti. Per entrare in questo sapere è indispensabile acquisire particolari informazioni che, come chiavi di decodifica, spalancano le porte
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della comprensione. Questa è l’unica ragione per la quale gli esperti, all’oscuro di tutto ciò, non sono mai riusciti ad avanzare elaborazioni conclusive ed accettabili sulla loro reale natura. Da sempre accademici, esoteristi, artisti o anche semplici appassionati, hanno proposto e tenacemente sostenuto le proprie personali interpretazioni. Così queste carte sono divenute oggetto di teorie e proiezioni d’ogni genere, dalle più serie ed oneste alle più stravaganti e fantasiose, talvolta asservendo una moltitudine di sistemi dottrinali che le hanno completamente trasfigurate. I Tarocchi non sono affatto un semplicegioco ideato per il divertimento di un duca rinascimentale. Al contempo, le XII introduzione analisi condotte utilizzando solo i metodi di matrice psicologica, filosofica ed esoterica non possono essere accettate senza riserve perché risultano parziali ed incomplete. Queste immagini, infatti, non si devono considerare in maniera esclusiva né come Archetipi né come suggerimenti per lo studio di un simbolismo ancestrale ed universale. Queste finalità, che devono senz’altro essere sviluppate, sono infatti complementari alla comprensione di una
dinamica primaria che sta a fondamento di tutto.Qual è questa dinamica? Che cosa intendiamo con questa radicale dichiarazione? I Tarocchi sono immagini composte di tratti e di colori, con l’aggiunta di alcuni nomi e numeri. Per questa loro peculiarità il primo criterio con cui è opportuno accostarli è l’osservazione diretta. Del resto, non si farebbe altrettanto davanti ad un dipinto? Uno degli scopi dell’autore è insegnare al lettore, anche il meno preparato sulla materia, a guardare questi disegni con grande semplicità ed in maniera del tutto naturale: come farebbe un bambino. Questo esercizio consiste nell’imparare a vedere in maniera neutra, senza cadere nell’errore di pensare di vedere, che implica frapporre pensieri e pregiudizi. Paradossalmente, per noi, abituati alla complessità, questo è un esercizio molto impegnativo che richiede, nel caso in cui ci fosse già una pregressa familiarità con queste figure, lo sforzo di contemplarle come fosse
la prima volta. Per svelare l’insegnamento che celano, infatti, è necessario esperire personalmente e visivamente, passo dopo passo, l’attendibilità di ogni affermazione. Nessuna spiegazione deve essere accettata dogmaticamente, indipendentemente dalla genialità dell’autore che la propone, perché senza
una dimostrazione oggettiva e sperimentalmente comprovabile, nel nostro caso tramite il riscontro visivo, rischierebbe di rivelarsi un giudizio soggettivo…
Il Codice dei Tarocchi svela già un frammento dell’insegnamento complessivo dei Tarocchi. In sostanza, è come se ci trovassimo dinanzi alle tessere di un enorme mosaico che, collocate al loro giusto posto, progressivamente palesano la rappresentazione globale di cui sono parte. Usiamo l’aggettivo enorme
perché i Codici, caratterizzati da diversi gradi di difficoltà interpretativa, sono migliaia, ma tutti assolutamente coerenti nel concorrere ad una direzione ed un senso comuni. Decodificandoli si scopre che, nonostante l’ingente novero, sono regolati da meccanismi di funzionamento ben definiti e delimitati. Quest’ultimi, sono le Leggi che governano il modo in cui i Tarocchi si esprimono ed operano. L’insieme dei due elementi, Codici e Leggi, crea una Struttura Cifrata estremamente complessa ed elaborata che è il pernodi qualunque conclusione. Questa Struttura, nella sua massima perfezione, è rintracciabile in un antico gioco appartenente al gruppo dei Tarocchi di Marsiglia, realizzato dal maestro cartaio Nicolas Conver…
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