Genitori sul piede di guerra. Non manca di far discutere la scelta dell’amministrazione comunale di chiedere da quest’anno alle famiglie in anticipo i 90 euro (a bambino) per il trasporto dello scuolabus. Ma andiamo per ordine. Mancano 6mila euro alle casse del comune –un comune di 7.600 abitanti- a causa dei mancati pagamenti di alcuni nuclei familiari che usufruiscono del servizio di scuolabus e mensa. La notizia si può leggere su Il Messaggero Veneto di oggi in un articolo a firma di Francesca Artico.
Da quest’anno come detto il comune chiederà in anticipo i 90 euro per il trasporto e le famiglie con difficoltà economiche “potranno rivolgersi all’assessore competente per trovare soluzioni”.
Ma come è suddiviso il “buco” del comune? Mille euro per mancati introiti dello scuolabus e 5mila per la mensa. Il sindaco sempre nell’articolo del Messaggero Veneto ricorda come i genitori intervengono per lo scuolabus per il 9,8% della spesa, che ammonta a 143mila euro, mentre per un 66% sulla retta della mensa, che ammonta a 226mila euro.
Sulla mensa chiarisce il sindaco il problema è tecnicamente più complesso, ma a settembre l’amministrazione comunale non mancherà di chiarire.
Premessa la regola sacrosanta che un servizio deve essere pagato, accadeva, per ammissione del sindaco nell’articolo, che c’era chi pagava a rate, chi pagava il trasporto di sola andata o di solo ritorno, ma questo non sarà più possibile.
“Gli anni scorsi potevamo pagare in due, tre rate e usufruire solo di andata o ritorno –conferma una mamma- sorprende la poca informazione. Il costo è certamente sempre uguale ma non potendo più usufruire solo dell’andata o solo del ritorno praticamente la cifra si raddoppia. Non mi piegherò certamente a questo tipo di gestione e andrò a prendere mio figlio”.
“Per la mensa –conclude la mamma- non saprei come pagare gli ultimi giorni di scuola perché non mi è stata data possibilità di caricare la app. Quindi sto aspettando che qualcuno mi dica come pagare”.