TERZO DI AQUILEIA. Conclusa la quarta campagna di scavi in località Ca’ Baredi – Canale Anfora

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Il lavoro di 5 archeologi dell’Università di Udine in località Cà Baredi, a Terzo d’Aquileia, contribuisce a chiarire il quadro storico del Friuli pre-romano.
Si è conclusa la quarta campagna di scavi dell’Università di Udine, diretta da Elisabetta Borgna, nel villaggio preistorico di Ca’ Baredi-Canale Anfora, in comune di Terzo di Aquileia, villaggio che gli studiosi ritengono essere il nucleo più antico della comunità di Aquileia. Gli studenti, sotto la guida di Susi Corazza e Giulio Simeoni, membri dell’unità di ricerca che fa capo al Laboratorio di Preistoria e Protostoria dell’ateneo friulano, hanno lavorato sotto il sole di luglio. Generoso è stato il supporto di un gruppo di giovani imprenditori costituiti nella start up ArcheoCrowd Srl che hanno proposto all’ateneo un accordo mirato al finanziamento dei progetti di ricerca archeologica attraverso la formula del crowdfunding“
Le dimensioni del villaggio a Canale Anfora, circa dieci ettari, le caratteristiche del villaggio ed il periodo di riferimento, Bronzo medio, lo riconducono nel quadro di tutti i centri terramaricoli della nostra regione. La prima ondata migratoria di Protolatini (Venetici-Latini e Falisci) scese dal bacino danubiano intorno all’anno 2000 a.C., irrompendo nella penisola dalle nostre Alpi Giulie. Nell’area nord orientale d’Italia si insediarono i Venetici, sovrapponendosi alle popolazioni euganee preesistenti. La stessa capitale del Friuli, Udine, ha la stessa radice etnica venetica e appartiene alla stessa cultura materiale terramaricola.Lo scavo di quest’anno ha consentito di riportare alla luce gli spazi abitativi durante le fasi più antiche dell’insediamento: case con muri dalle fondazioni in ciottoli ed elevati in terra battuta frammista a cocci contenuta in pareti di rami intrecciati intonacate con limo, alludono a una sorta di pianificazione urbanistica. Gli strati di crollo delle strutture hanno consentito il recupero dall’intonaco di rivestimento, alle travi carbonizzate, a elementi lignei marcescenti ma non ancora degradati.

I materiali saranno studiati durante i lavori invernali per una dettagliata ricostruzione.