Riprendiamo l’intervento della prof.ssa Gabriella Burba pubblicato ieri, sulla testata giornalistica www.voceisontina.ue: Don Guy Roger: quel solco indelebile in tante vite
Facile immaginare come la notizia del tragico incidente che ha stroncato la vita del nostro caro amico don Guy Roger, abbia colto tutta la comunità cervignanese come un fulmine a ciel sereno. Da pochi giorni lo avevamo salutato e ringraziato per gli anni trascorsi con noi, per la sua allegria, per i suoi insegnamenti, per la sua presenza. Ligio allo studio, non aveva mai fatto mancare la sua disponibilità per le tante richieste delle parrocchie e delle associazioni.
Lo avevamo salutato felici perché, nonostante il dispiacere della lontananza, sapevamo quanto fosse forte il suo desiderio di tornare nella sua terra e dare il suo contributo, lavorare sodo per la sua gente, per la sua diocesi.
La sua gratitudine per tutti noi, per don Dario, don Moris e don Nino ci aveva riempiti di gioia, lasciando aperta la porta ad un possibile futuro incontro, ad una corrispondenza che ci avrebbe permesso di mantenere vivo il legame di amicizia, nonostante la distanza.
E invece dopo pochi giorni, ci siamo ritrovati a piangerlo, attoniti e increduli. La chiesa gremita di persone, provenienti da tutte le parrocchie dell’unità pastorale, i numerosi sacerdoti accorsi dall’intera diocesi, hanno dimostrato come il solco da lui tracciato nella nostra vita, rimarrà profondo ed indelebile in tutti noi.
Una messa volutamente gioiosa, come avrebbe voluto lui, per affidare il dolore nelle mani del Padre, per ringraziare del dono di averlo conosciuto, per rivolgere una preghiera alla sua famiglia a cui ci sentiamo uniti per intercessione dello Spirito Santo.
Certo, don Guy ci lascia anche un compito importante: continuare a vivere la vita parrocchiale e la celebrazione liturgica, da lui tanto amata, con quello slancio di generosità, impegno e allegria che ha sempre testimoniato fin dal suo arrivo.
Il mandato che il Risorto affida a ciascuno di noi va ben oltre la distanza fisica, va ben oltre la morte, don Guy ce lo diceva sempre: “testimoniamo l’incontro con una persona viva, Gesù Cristo!”
Continua, caro Guy Roger, a guidare i tuoi “fratelli e sorelle acquisiti” con il tuo ricordo e la tua preghiera, vicino a quel Dio che chiamiamo Papà!
Grazie della tua presenza in mezzo a noi, arrivederci don Guy.“È ancora con noi e lo sarà sempre”La fotografia di don Guy, sull’altare, vestito di bianco, con un sorriso così vitale da abbracciare il mondo, rendeva impossibile credere alla sua morte.
Quando la notizia era arrivata a Cervignano, il lunedì mattina, pochi giorni dopo la sua partenza per la Costa d’Avorio, la reazione non era stata solo di sconcerto e dolore, ma anche di ribellione, la contesa di Giobbe con Dio per chiedergli: perché? Per esporgli la nostra causa e le nostre ragioni contro ciò che ci sembra insensato… per leggere l’intero articolo clicca QUI
Lo avevamo salutato felici perché, nonostante il dispiacere della lontananza, sapevamo quanto fosse forte il suo desiderio di tornare nella sua terra e dare il suo contributo, lavorare sodo per la sua gente, per la sua diocesi.
La sua gratitudine per tutti noi, per don Dario, don Moris e don Nino ci aveva riempiti di gioia, lasciando aperta la porta ad un possibile futuro incontro, ad una corrispondenza che ci avrebbe permesso di mantenere vivo il legame di amicizia, nonostante la distanza.
E invece dopo pochi giorni, ci siamo ritrovati a piangerlo, attoniti e increduli. La chiesa gremita di persone, provenienti da tutte le parrocchie dell’unità pastorale, i numerosi sacerdoti accorsi dall’intera diocesi, hanno dimostrato come il solco da lui tracciato nella nostra vita, rimarrà profondo ed indelebile in tutti noi.
Una messa volutamente gioiosa, come avrebbe voluto lui, per affidare il dolore nelle mani del Padre, per ringraziare del dono di averlo conosciuto, per rivolgere una preghiera alla sua famiglia a cui ci sentiamo uniti per intercessione dello Spirito Santo.
Certo, don Guy ci lascia anche un compito importante: continuare a vivere la vita parrocchiale e la celebrazione liturgica, da lui tanto amata, con quello slancio di generosità, impegno e allegria che ha sempre testimoniato fin dal suo arrivo.
Il mandato che il Risorto affida a ciascuno di noi va ben oltre la distanza fisica, va ben oltre la morte, don Guy ce lo diceva sempre: “testimoniamo l’incontro con una persona viva, Gesù Cristo!”
Continua, caro Guy Roger, a guidare i tuoi “fratelli e sorelle acquisiti” con il tuo ricordo e la tua preghiera, vicino a quel Dio che chiamiamo Papà!
Grazie della tua presenza in mezzo a noi, arrivederci don Guy.“È ancora con noi e lo sarà sempre”La fotografia di don Guy, sull’altare, vestito di bianco, con un sorriso così vitale da abbracciare il mondo, rendeva impossibile credere alla sua morte.
Quando la notizia era arrivata a Cervignano, il lunedì mattina, pochi giorni dopo la sua partenza per la Costa d’Avorio, la reazione non era stata solo di sconcerto e dolore, ma anche di ribellione, la contesa di Giobbe con Dio per chiedergli: perché? Per esporgli la nostra causa e le nostre ragioni contro ciò che ci sembra insensato… per leggere l’intero articolo clicca QUI