CERVIGNANO. La trattoria AL CAMPANILE raccontata da ANNA e BETTY

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Anna e Betty Duca sono la settima generazione che gestisce Al Campanile, storica trattoria nata come osteria, calzoleria, alloggio e stalla per cavalli in epoca asburgica. Al Campanile si trova a Scodovacca, una piccola frazione di Cervignano del Friuli, attraversata da vari corsi d’acqua tra cui il Turisella. Anna, mamma di Amalia di 2 anni, si occupa della sala e dei dolci, mentre Betty e’ la regina della cucina.

Anna, facile immaginare come i tuoi antenati abbiano scelto il nome della trattoria…

Solo in apparenza, in realtà dopo la scoperta nel 1840 di un ponte romano proprio qui, l’osteria doveva chiamarsi proprio Il ponte. Invece si e’ optato per Al Campanile. Ovviamente si raccontano fatti dell’epoca asburgica.

Nasce come osteria?

Non solo come osteria, ma anche come calzoleria, alloggio e stalla per i cavalli dei viandanti. Inoltre poteva vantare il fermoposta. Nel terribile periodo della guerra in molti venivano per telefonare: all’epoca il numero era composto da sole 4 cifre -2018-

Duca e’ un cognome Cervignanese che ricorda anche le calzature…

All’inizio del ‘900, la parte relativa alla calzoleria Duca si trasferì a Cervignano. Mentre il nostro ramo di parentela rimase ad occuparsi dell’osteria di Scodovacca. Papà Antonino era del ‘36, poi c’era lo zio Antero di qualche anno piu’ giovane. La mamma Maria Luisa, anche lei originaria proprio di Scodovacca, prima di sposare mio padre, lavorava nell’osteria storica “Li del Ciut” che sarebbe diventata moltissimi anni dopo il Vittoria Pub.

E Betty e Anna quando iniziano ad occuparsi dell’attività di famiglia?

Nel 1996 rileviamo dal papà e dallo zio l’albergo-ristorante. Eravamo molto felici, per noi rappresentava una vera opportunità, nonostante avessimo una formazione scolastica diversa, ma la passione per la ristorazione era fortissima. Ci piaceva l’idea di continuare la tradizione familiare: siamo la settima generazione. Mentre Betty si occupa della cucina, io seguo la sala e preparo i dolci che sono la mia passion.

La cucina de Al Campanile e’ famosa anche oltre regione…

Offriamo ai clienti una cucina tutta nostra di sapori, naturale. I piatti sono quelli legati alla tradizione, ma che si intrecciano a una continua ricerca per un’offerta sempre nuova. Inoltre adoro le piante aromatiche e spontanee che utilizziamo a seconda delle esigenze e delle stagioni. Non sono mancate le serate a tema sulle erbe e sulle verdure.

Qualche consiglio…

Crostone alice, sigari (tipo grissini) ripieni, carne della nonna con patate in tecja, strudel ungherese, crostoli Miss Piggy (nel periodo di Carnevale), frico in saor, i nostri affettati che provengono da un produttore di fiducia che alleva i maiali per noi, i nostri sottoli, le radici di tarassaco e crespino, il radic di mont, il poligono del Giappone. I prodotti sono friulani e scelti sul nostro territorio. Inoltre cuciniamo piatti vegani e per celiaci. La selvaggina e’ su prenotazione. Ci piace seguire i nostri clienti, abbiamo tre collaboratrici per un totale di 35 coperti. L’estate è possibile mangiare nel giardino esterno.

Quale clientela frequenta Al Campanile?

I clienti arrivano da tutta la regione e non solo: famiglie con bambini che amano moltissimo i nostri piatti naturali, ma anche clienti giovani. Da generazione in generazione: capita anche che chi abbiamo ospitato neonato per il battesimo, lo ritroviamo a cena con la fidanzata. Il nostro e’ un ambiente familiare. Inoltre per chi volesse festeggiare compleanni, feste di classi o qualsiasi occasione abbiamo una sala ad hoc.

Nella sala si può ammirare l’ormai famosissimo “Jukebox” di epoca asburgica…

(Ride) Certo il famosissimo “Orchestron” tutto da ascoltare…

L’ORCHESTRON

Si parla ancora con nostalgia dei vostri corsi di cucina…

La scuola di cucina ha accompagnato per molti anni diverse signore e anche alcuni signori. Sperimentavamo le ricette che poi venivano gustate in compagnia. I corsi erano molto seguiti e adesso stiamo pensando di riprenderli.

E gli antichi ricettari?

Abbiamo raccolto negli anni e conservato ricettari molto preziosi. Da quelli scritti da Caterina Prato, un’importante cucinatrice dei primi anni del ‘900, di cui abbiamo varie edizioni. La nonna Lucia seguiva la cucina della Prato ed e’ una cucina che si avvicina molto alla nostra. Nonna Lucia oltre ad insegnarci a leggere, ci insegnava a essere curiose della cose della vita. Adesso, come e’ normale che sia, abbiamo perfezionato ricette tutte nostre che spesso vengono anche scritte sui muri della cucina.

Al Campanile ha sentito la crisi?

No, non abbiamo sentito la crisi, crediamo che la professionalità e la serietà paghino e cosi è.

Scodovacca è una frazione ancora viva?

La comunità non è certamente forte come una volta, ma questa è una regola che vale un po’ ovunque. Per quanto riguarda il settore alberghiero e quello della ristorazione oltre a Al Campanile ci sono Il Trovatore e Il Turista. Tutte e tre le attività hanno un denominatore comune: sono gestiti da sorelle.

PAPAVERO

CRESPINO SPINOSO

RADICHELLA