Dopo aver attraversato un lungo periodo di difficoltà, l’artigianato della Bassa friulana finalmente si risolleva. A dirlo sono i dati: mentre nella provincia di Udine le imprese iscritte alla Camera di Commercio di Udine nel 2017 erano 43.929, 128 in meno rispetto al 2016 e ben 633 rispetto al 2015, nella Bassa friulana in controtendenza con il trend provinciale, il numero delle imprese artigiane è cresciuto: + 40 rispetto al 2016.
Alla fine del 2017 le aziende del Cervignanese iscritte in Cciaa erano 3200, di cui 1070 artigiane; di queste, 897 si trovano a Cervignano, dove si è passati dalle 276 imprese del 2015 alle 286 di oggi (+10).
Alla fine del 2017 le aziende del Cervignanese iscritte in Cciaa erano 3200, di cui 1070 artigiane; di queste, 897 si trovano a Cervignano, dove si è passati dalle 276 imprese del 2015 alle 286 di oggi (+10).
“Il momento peggiore è passato – conferma Igor Pozzar, presidente CNA Cervignanese, area che comprende 14 comuni e circa 45mila abitanti -, l’emorragia è proseguita fino all’inizio del 2017, ma già dalla primavera si è visto un recupero (+141), con un aumento importante alla fine dell’anno (+192). Piccoli segnali ma incoraggianti, soprattutto nella Bassa Orientale, che dimostrano la tenuta delle nostre imprese”. In totale, nel Cervignanese, le aziende socie CNA sono 237, di cui 80 nel comune di Cervignano. Pozzar sta costituendo nella sua zona competenza (tutta l’area della Bassa) un direttivo che si preannuncia molto attivo e al momento vede l’adesione di Loris Bidut, idraulico, Luca Cudicio, elettricista, e Ennio Valerio per i Pensionati.
Da ora, insomma, si può ripartire, con una CNA in prima fila per promuovere nuovi modi di collaborare, per fare sinergia con le amministrazioni comunali (“e quella di Cervignano sta dimostrando grande sensibilità nei confronti delle istanze degli artigiani”), che devono venire incontro alle imprese riducendo imposte e i tanti balzelli burocratici “che spaventano soprattutto i giovani, allontanandoli dalla scelta di avviare un’attività artigianale o commerciale. Ma va fatto un tentativo, comunicando meglio alle nuove generazioni come accedere a finanziamenti, ad esempio, o ai Confidi”.
Soffre invece, nella Bassa come altrove, il piccolo commercio: non si arresta, infatti, la moria di locali e negozi, anche in centro città, fagocitati da centri commerciali (Ikea, Tiare) e grandi supermercati. “Il commercio sta cambiando fisionomia – spiega Pozzar -, ma almeno per le imprese artigiane la curva discendente è finita. Confidiamo, per la nostra economia locale, di riuscire ad agganciare segnali incisivi per uno scatto in avanti, intercettando e facendo sinergia con altre realtà in regione, sfruttando le infrastrutture (scalo ferroviario merci, interporto, porto Nogaro, Monfalcone, e poi il turismo con Grado e Lignano, la nautica a Latisana e le imprese da diporto, le meravigliose perle di storia Aquileia e Palmanova) che devono servire da volano per una solida ripartenza”.
FONTE: comunicato stampa CNA FVG
Da ora, insomma, si può ripartire, con una CNA in prima fila per promuovere nuovi modi di collaborare, per fare sinergia con le amministrazioni comunali (“e quella di Cervignano sta dimostrando grande sensibilità nei confronti delle istanze degli artigiani”), che devono venire incontro alle imprese riducendo imposte e i tanti balzelli burocratici “che spaventano soprattutto i giovani, allontanandoli dalla scelta di avviare un’attività artigianale o commerciale. Ma va fatto un tentativo, comunicando meglio alle nuove generazioni come accedere a finanziamenti, ad esempio, o ai Confidi”.
Soffre invece, nella Bassa come altrove, il piccolo commercio: non si arresta, infatti, la moria di locali e negozi, anche in centro città, fagocitati da centri commerciali (Ikea, Tiare) e grandi supermercati. “Il commercio sta cambiando fisionomia – spiega Pozzar -, ma almeno per le imprese artigiane la curva discendente è finita. Confidiamo, per la nostra economia locale, di riuscire ad agganciare segnali incisivi per uno scatto in avanti, intercettando e facendo sinergia con altre realtà in regione, sfruttando le infrastrutture (scalo ferroviario merci, interporto, porto Nogaro, Monfalcone, e poi il turismo con Grado e Lignano, la nautica a Latisana e le imprese da diporto, le meravigliose perle di storia Aquileia e Palmanova) che devono servire da volano per una solida ripartenza”.
FONTE: comunicato stampa CNA FVG