La politica dell’accoglienza diffusa trova una brusca battuta d’arresto a pochi giorni dall’arrivo del ministro Minniti in FVG. E’ Bicinicco la Waterloo della Serracchiani un tempo numero due del Partito Democratico. Una Waterloo ancora piu’ significativa perche’ avvenuta nell’Uti Agro Aquileiese territorio governato in maggioranza da Sindaci dem. Giovanni Bossi sindaco di un comune di 2.000 anime e Vicepresidente dell’Uti si e’ dimesso. Ha detto basta.
Della situazione di Felettis di Bicinicco ne hanno parlato le televisioni, i giornali nazionali e perfino il prefetto ha mostrato la sera della visita all’ormai famosa Corte del Sol un’emozione certo non facile da cogliere in un uomo di stato, eppure nessuno dei sostenitori dell’accoglienza diffusa e’ andato a far visita alle giovani famiglie friulane residenti nella Corte, ma nemmeno ai richiedenti asilo lì presenti.
Il Sindaco Bossi ha avuto il coraggio mancato ad altri: dire basta. A un Sindaco non si puo’ chiedere di scegliere se alloggiare i richiedenti asilo in un posto del suo comune invece che in un altro. Di fare figli e figliastri.
Gianluigi Savino rimane l’unico Sindaco sui giornali pronto ad aderire allo Sprar. Avete per caso letto una riga sulla stampa o sui social di un altro dei famosi Sindaci Uti che dovrebbero firmare lo Sprar a sostegno del sindaco di Cervignano? Sindaci non certamente di centrodestra, magari con cariche importanti all’interno del Partito Democratico, tacciono.
Nel frattempo il dado e’ tratto. “Unica condizione per un eventuale ritiro? Nessun profugo nel Comune di Bicinicco” E’ finito il tempo della mediazione, a pochi mesi dalle elezioni Giovanni Bossi entra prepotentemente nel panorama regionale per il merito di aver sfidato politicamente un sistema come nessuno prima. Puo’ star simpatico o meno, si puo’ condividerne o meno la politica, ma nessuno può togliergli il merito di aver destabilizzato un sistema con un’astuzia politica non certo comune.