SAVINO: “In questi cinque anni ho cercato di essere il sindaco di tutti”. Il centrosinistra riparte da Cervignano.

1448

Se a Cervignano il centrosinistra vincesse, in controtendenza con gli ultimi risultati elettorali, il sindaco Gianluigi Savino diventerebbe l’uomo politicamente da battere, forse per la prima volta piu’ forte di coloro che lo hanno preceduto. Tre volte assessore comunale con Mauro Travanut prima e Pietro Paviotti poi, si appresta in queste settimane a tagliare il traguardo del primo mandato da sindaco. Tra le sue qualità sicuramente precisione e puntualità. Lista presentata addirittura un mese prima, programma pronto. Savino sottolinea l’importanza della trasparenza e assicura che la porta del suo ufficio e’ sempre aperta e per chiunque.

Sindaco, cosa le ha dato Cervignano in questi cinque anni?

Cinque anni sicuramente intensi. Un’esperienza meravigliosa e l’opportunità di svolgere il mestiere piu’ bello e difficile che ci sia. Tante le soddisfazioni, a partire dalle piccole cose come il bicchiere di vino o la pacca sulla spalla: la vicinanza dei Cervignanesi c’e’ stata per tutti cinque gli anni.

Qualche critica?

Chi si mette in gioco in politica deve accettare le critiche e renderle costruttive.

Il suo palazzo e’ a misura di cittadino?

Non ci sono segreti. Questo e’ un punto che tengo a sottolineare: la trasparenza. Il palazzo e’ accessibile a tutti e la porta del mio ufficio e’ sempre aperta. In questi cinque anni ho cercato di essere il sindaco di tutti, non solo di chi mi ha votato. Alle volte ci sono riuscito, altre meno, ma il proposito e’ stato questo. Il cittadino deve riavvicinarsi alle istituzioni, al comune, alla politica. Un sindaco, che ogni giorno ascolta i problemi dei cittadini, ha poco tempo per le beghe di palazzo.

E per Savino la politica rimane una passione?

Certo, mi piace la politica. La buona politica s’intende, ma capisco anche la delusione di molti se guardiamo il panorama poco lusinghiero.

A Cervignano qualcosa si muove, mentre altri comuni sono ancora fermi al palo. Merito dell’associazionismo, delle voglia di fare dei singoli o di un Sindaco che dicono abbia cambiato marcia?

L’importanza dell’associazionismo Cervignanese e’ indiscussa, cosi come l’impegno dei singoli, inutile dire che anche il sindaco ce l’ha messa tutta durante tutti cinque gli anni. I primi due sono stati faticosi per il patto di stabilita’ e  il momento socio-economico non e’ certamente facile, tra le poche risorse e la burocrazia. L’entusiasmo e l’impegno non sono mai mancati.

Due cose di cui va fiero?

La scuola di Via Roma e Piazza San Girolamo, senza dimenticare i lavori che inizieranno in via Caiu’.

E rimpianti, nessuno?

La caserma ormai e’ urbanisticamente delineata: centro studi e distretto sanitario. Purtroppo il finanziamento del centro studi non si e’ velocizzato.

Un’immagine di Cervignano 2022?

La caserma: una città nella città, baricentrica per il territorio e punto di riferimento per i servizi scolastici e socio sanitari. Cervignano diventerà il centro dei servizi al servizio dell’Uti Agro Aquileiese.

Uti tra i piu’ strategici di cui lei e’ presidente…

Una Uti che funziona con la regola di buon senso. Il comune piccolo non deve aver paura di essere fagocitato dal comune grande. I piccoli comuni spesso non si fidano, infatti il mio pensiero e’ che Cervignano, comune capofila, sia a servizio degli altri perche’ possiede risorse e servizi che i piccoli non possono avere.

Lei e’ presidente e sindaco senza una tessera di partito. Quanto paga questa scelta in termini politici?

Prima di tutto sono un amministratore, la politica viene in seconda battuta. Senza tessera, al contrario, penso di essermi rafforzato sul territorio e ho evitato i diktat di partito.

Con il passaggio dal Pd all’Mpd di Mauro Travanut e il ritorno di Loris Petenel in lista c’e’ uno sbilanciamento a sinistra de Il Ponte?

La lista e’ composta da 20 persone. Alcune fanno rifermento ai partiti altre sono indipendenti, Il Ponte e’ un contenitore dentro il quale coesistono le forze di centrosinistra, questa e’ l’idea originale. Anzi! La stonatura politica era Pentenel candidato contro nel 2012. Sono orgoglioso della squadra e tra conferme e new entry, penso di aver trovato l’equilibrio giusto.

Lei potrebbe essere il sindaco che interrompe a livello regionale la sfilza di sconfitte del centrosinistra nei comuni che contano, come accaduto a Trieste, Pordenone e Monfalcone…

Cervignano e’ oggi il laboratorio politico da cui poter ripartire, lo dico senza presunzione, perche’ ci credo. Politicamente Cervignano puo’ essere un esempio per il centrosinistra anche a livello regionale.

Quanto sono stati pesanti – pardon- importanti i due consiglieri regionali in questi cinque anni?

(Ride) Importanti senza dubbio. Sono stati sindaci di Cervignano prima di me e ho cercato “di rubar” loro il mestiere: i pregi dell’amministrare e del far politica di entrambi. Mi sono stati a fianco e posso solo che ringraziarli proprio perche’ fanno parte di questa bellissima esperienza.

Vista la fortunata carriera dei suoi predecessori, il futuro politico di Savino quale sarà?

Fare il sindaco, naturalmente se i Cervignanesi lo vorranno. Rimango un amministratore, un uomo del fare.