CERVIGNANO. SAVINO e l’incognita dei richiedenti asilo

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La scorsa settimana il prefetto ha riunito i sindaci dell’Ambito di Cervignano per illustrare il famoso piano, gia’ apparso sui giornali e sui social, di riparto stilato in accordo con il Viminale, per la redistribuzione dei migranti sul territorio della Provincia di Udine. E cosi nel caso di Cervignano i posti richiesti sono 51 o nel caso di comuni come Terzo e Ruda 11. E via dicendo. La riunione, oltre che a illustrare il piano, sarebbe servita anche a spiegare ai comuni che per quelli non aderenti, si potrebbe comunque provvedere d’imperio. Felettis docet.

Ma facciamo un passo indietro. A metà febbraio l’Uti Agro Aquileiese -si badi bene non l’Ambito, quindi esclusi i comuni non aderenti- capitanata dal presidente Gianluigi Savino in odore di elezioni, avrebbe comunicato la disponibilità all’accoglienza al Prefetto a livello di Uti e non di singolo comune. Sarebbe interessante leggere questa comunicazione e chiediamo al Presidente Savino se sia pubblicata sul sito dell’Uti Agro – Aquileiese, se trattasi di delibera d’assemblea.

In ogni caso, appare evidente la disponibilità di Savino all’accoglienza, che certo non l’aveva nascosta nei mesi passati in un’intervista in una radio locale, ma senza esporsi troppo sul numero di profughi da accogliere a Cervignano che a questo punto nella ripartizione potrebbero essere meno di 51, ma anche di piu’. Chissa’!?

In ogni caso alla riunione con i sindaci dell’Ambito o con i loro rappresentanti, alla presenza del Vicario del prefetto, sarebbe emerso un dubbio di non poco conto: la compartecipazione del comune ospitante del 5% alle spese di gestione dei profughi. In poche parole ci potrebbero essere dei costi per il comune che ospita. Tema che i presenti si sono ripromessi di approfondire.

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