CAMPOLONGO. AGRODOLCE raccontato da CHIARA COSSAR

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Chiara Cossar imprenditrice trentaduenne e’ titolare assieme a Ermal di AgroDolce, uno dei ristoranti della Bassa Friulana piu’ in voga del momento. Rinomato per le sue grigliate e non solo, Agrodolce e’ diventato punto d’incontro per molti giovani e famiglie ma anche strumento per conoscere questo bellissimo paese del Friuli, Campolongo al Torre. Sono molti i clienti della zona, della regione ma anche stranieri ospitati nei vari Bed and Breakfast del territorio, che non perdono occasione di passare qualche ora in un ambiente piacevole ed accogliente immerso nel verde.

Chiara, se pur giovanissima, non nasce come ristoratrice…

(Ride) Tutt’altro. Mi sono diplomata come geometra e ho praticato la professione per diversi anni anche a Cervignano, con una parentesi al gruppo Danieli di Buttrio. Il geometra e’ stata un professione che sicuramente mi piaceva molto.

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Poi invece arriva l’idea di aprire un locale…

Tra una chiacchiera e l’altra, davanti a un calice di vino, e’ nata l’idea di aprire questo tipo di attivita’. Un salto nel buio come lo sono tutti i sogni. Ermal e’ stato, e lo e’ tutt’oggi, una delle persone che, assieme a me, ha creduto in questo progetto. Ermal, tra l’altro, era l’unico ad aver avuto in passato una qualche esperienza nel settore.

Come avete scelto la location?

La fortuna ha voluto che mia famiglia fosse proprietaria di questo casale in Via Corso Marconi 4 a Campolongo al Torre. Una storica Villa in cui nacque uno dei Mille di Garibaldi, un luogo meraviglioso che ben si adattava ai nostri sogni. I lavori sono iniziati nel 2013. In prima battuta pensavamo di avviare un chioschetto esterno, ma non siamo riusciti a terminare i lavori per le condizioni meteorologiche di quell’anno, cosi abbiamo interrotto i lavori esterni e iniziato quelli all’interno del ristorante.

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Quando l’inaugurazione?

Il 27 novembre 2013 e’ stato inaugurato AgroDolce, mentre nella primavera del 2014 sono ripresi i lavori all’esterno e cosi quell’anno e’ stata inaugurata anche la stagione estiva. Sono una sessantina i posti a sedere interni. Il core business e’ il ristorante, ma la location nel tempo e’ diventato un punto di ritrovo anche solo per bere un bicchiere di vino buono e mangiare uno stuzzichino in compagnia. Non mancano le feste di amici, famiglie e soprattutto le cerimonie. Fino ad ora, per esempio, si sono festeggiati una decina di matrimoni.

Ci racconti le vostre specialita’…

Senza dubbio la specialità all’Agrodolce e’ la carne alla griglia cucinata nei barbecue americani della Weber. Carne di Angus irlandese e ovviamente anche carni nostrane. Gli antipasti e i primi variano in base alle stagioni: zucca, funghi, asparagi di nostra produzione, patate, ma la lista e’ ancora lunga. Per esempio nel periodo di quaresima vengono serviti piatti tipici come la renga friulana.

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Si sente molto parlare delle vostre chips…

(Ride) Le nostre chips sono nostrane, tagliate sottili sottili e fritte e effettivamente sono richiestissime non solo dai bambini…. Come antipasti ricordo le tartare e i carpacci di black Angus serviti con verdure di stagione. Tra i primi zuppe, tagliatelle, ravioli… e poi i dolci fatti in casa anche quelli molto richiesti.

Raccontava che all’Agrodolce si puo’ passare anche solo per un buon bicchiere…

I vini sono friulani selezionati, bianchi, rossi e bollicine, senza dimenticare che per in dopo cena ci si puo’ concedere anche un drink o un cocktail preparato sapientemente dallo staff. Il cavallo di battaglia e’ l’Agrotorre, ingredienti segreti, chiaramente.

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Chiara, cosa significa fare impresa a trent’anni?

Essere imprenditrice a trent’anni non e’ facile, ma esserlo in genere non lo e’ coi tempi che corrono. Quando ho pensato questo cambiamento, a dire la verita’, non ci ho pensato troppo, mi sentivo di farlo e ci ho creduto. Cosi con il sostegno morale, e non solo, delle persone piu’ vicine ce l’abbiamo fatta. AgroDolce era un locale completamente nuovo, all’inizio non e’ stato facile. La localita’ di Campolongo non e’ di passaggio e quindi abbiamo scommesso anche su questo. Il primo anno e mezzo non e’ stato per nulla facile sia da un punto di vista economico che psicologico. Dalla promozione pubblicitaria ai rapporti in sala con i clienti, siamo partiti da zero. Ci siamo impegnati moltissimo per imparare e lo facciamo ancora. Il periodo di crisi in cui viviamo sicuramente non e’ d’aiuto ma noi non ci abbattiamo… anzi… entusiasti come sempre!

Perche’ ha scelto proprio il settore della ristorazione?

Il buon calice di vino e il buon cibo mi fanno stare bene, cosi come lo stare con le persone. Gli occhi mi si illuminano e il cuore parla. E’ il tipo di vita che desidero, rifarei questa scelta mille volte ancora.

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