MILOCCO: “Aquileia e’ il simbolo dell’intero Friuli.” TRAVANUT: “Sigilla un periodo d’oscurita’ della liberta’”
Benito Mussolini cittadino onorario di Aquilea. Il fatto celato fra le pieghe della storia ritorna alla ribalta dopo il convegno dedicato alla fusione tra Terzo e Aquileia dei giorni scorsi. Non dimentica di ricordare il fatto, in un intervento molto sentito, lo storico locale Giorgio Milocco. Cosi alcuni si sorprendono di come uno dei territori piu’ “rossi” del Friuli annoveri fra i cittadini illustri anche Benito Mussolini. Onorificenza concessa quando il comune di Aquileia era unito con Terzo e Fiumicello.
Ma procediamo per ordine, Giorgio Milocco ripercorre sapientemente le tappe di quella che fu, per volere fascista, con Decreto del 1923, l’unione di fatto dei comuni di Terzo, Fiumicello e Aquileia che duro’ dal 1 gennaio 1924 al 1 maggio 1947. Quando i tre comuni riconquistarono la propria identita’ anche grazie all’aiuto dei tre CNL -Comitati Nazionali di Liberazione-.
“La decisione, presa dall’alto, di sopprimere i comuni di Terzo e di Fiumicello non fu vista di buon occhio soprattutto dalla comunità di Fiumicello.” Racconta Milocco “Diventerà famosa in quegli anni la satara anonima (allegata in fondo). Si susseguirono podesta’: Tita Brusin, Giulio Jahn, Carlo Serravalle, Mario Comar, Silvio Krekich di Zara e Antonio Fior di Belvedere.”
Una fusione che trova quindi un precedente storico non di poco conto. “Personalmente” aggiunge Milocco “nella fusione vedo una sconfitta nel senso della comunita’ che viene a perdersi. Ma per dare un giudizio finale bisogna prima valutare tutti i pro e i contro. A primo acchito il mio pensiero e’ questo.”
A questi anni risale la lettera -datata 28 agosto 1925- a firma di Tita Brusin che riferisce della nomina di Mussolini a cittadino onorario di Aquileia. “Non e’ la prima volta che accenno alla vicenda” spiega Milocco “ piu’ volte ho sottolineato che la cittadinanza onoraria e’ stata data a Mussolini da un comune unico percio’ sia i rappresentanti di Terzo che quelli di Fiumicello hanno acconsentito. Tre amministrazioni: Terzo, Aquileia e Fiumicello, di sinistra dal dopo guerra che hanno sempre tenuto una posizione antifascista, non si sono mai chieste negli anni se e’ il caso o meno di togliere la cittadinanza a Mussolini. Non si sono mai poste il problema.”
“Mussolini ha avuto la cittadinanza in una forma e con una forza tale proprio di Aquileia” spiega Milocco “simbolo e importante riferimento regionale. Una cittadinanza che varcava quindi i confini dei tre comuni avvenuta con cerimonia a Roma con il dono di un’opera di un artista udinese al duce a nome di Aquileia come culla della civilta’ del Friuli Venezia Giulia.”
Sull’argomento interviene il consigliere regionale dem Mauro Travanut originario proprio di Terzo: “Dovrebbe sorprendere tutti il fatto che quando Mussolini venne in queste terre nel 1938, i sovversivi del territorio non furono certo lasciati liberi. Quelle figure, un po’ fuori dal regime, che avevano idee diverse venivano prese e messe in sicurezza. Il concetto di libertà era ben diverso da quello che noi abbiamo oggi.”
“I territori di Terzo, Fiumicello e Aquileia diventano di sinistra dopo la resistenza, perche’ le figure storiche legate alla visione marxista Viennese si fermavano nel Goriziano” Sul fatto che nessuna, fino ad oggi, delle tre amministrazioni di sinistra abbia sollevato il caso, Travanut spiega che mentre “lo storico vede in profondità, il politico vive nell’attualità, e pochi sono a conoscenza del fatto.”
“La vicenda puo’ essere pareggiata.” Secondo il consigliere dem: ” Dopo il 1945 l’Italia ritrova una libertà persa, perche’ quando arriva Mussolini nel 1938 la liberta’ non c’e’, il mondo e’ diverso dall’attuale in cui la libertà e’ per molti scontata. In ragione di questo andrebbe tolta la cittadinanza a Mussolini perché sigilla un periodo d’oscurita’ della liberta’.”