GRANA EDILIZIA SCOLASTICA. Intervista a MAURO BORDIN

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Il Consiglio Provinciale di Udine ha bocciato il Piano di subentro in materia di edilizia Scolastica. Si tratta del documento che avrebbe sancito il passaggio dell’edilizia scolastica alle UTI, più volte sollecitato dalla Regione che recentemente aveva diffidato la Provincia ad adottarlo pena la nomina di un Commissario ad acta. Il Capogruppo della Lega Nord Mauro Bordin in Consiglio provinciale ci spiega quanto accaduto.

Bordin, perché questa bocciatura da parte della Provincia?

La Bocciatura rappresenta un atto dovuto al fine di rispettare il territorio, i Sindaci e garantire un efficiente servizio alle famiglie e agli studenti, già messi a dura prova da un sistema scolastico che presenta diverse lacune. La Regione se vuole si assuma la responsabilità da sola, nominando un Commissario e disinteressandosi della richiesta dei Sindaci

E la buona scuola di Renzi?

Siamo ben lontani dalla buona scuola tanto decantata dal Presidente del Consiglio Renzi. Quasi un terzo degli istituti comprensivi sono in reggenza, privi di un dirigente scolastico a tempo pieno. Il personale ATA è in sofferenza e sottorganico. Gli insegnanti vivono un perenne stato di incertezza e precarietà. Di tutto questo ne fanno le spese gli studenti e le loro famiglie. Come se ciò non bastasse ora la Regione vorrebbe trasferire l’edilizia scolastica alle UTI a partire dal 1 gennaio 2017.

Ben 9 sindaci su 13 hanno chiesto alla Regione di differire il termine di passaggio di funzione al 31 agosto 2017…

E la Regione ha ignorato il fatto che in data 14 ottobre i Sindaci di Lignano Sabbiadoro, Latisana, San Giorgio di Nogaro, San Pietro al Natisone, San Giovanni al Natisone, Cividale del Friuli, Codroipo, Gemona del Friuli e Tarvisio (Comuni sede di istituti scolastici superiori) avevano firmato un documento in cui, al di là di ogni appartenenza politica, chiedevano alla Regione di differire il termine per il passaggio della funzione al 31 agosto 2017, data di chiusure dell’attuale anno scolastico.

La gestione potrebbe passare al Comune di Udine, perché?

Infatti i Sindaci contestano anche la norma regionale che prevede che qualora le UTI non siano pronte a prendere in carico gli edifici scolastici, la loro gestione andrebbe affidata al Comune di Udine. In sostanza la Regione sostituirebbe la Provincia, già attrezzata e dotata delle risorse umane a materiali necessarie ad assicurare una tempestiva ed efficace gestione, con il Comune di Udine.

Che senso avrebbe?

Lo chiediamo anche noi, che senso avrebbe espropriare la Provincia di Udine, che per decisione del Parlamento in sede di modifica dello Statuto del Friuli concluderà il suo mandato nel 2018 della gestione dell’edilizia scolastica per darla al Comune di Udine, visto che le Uti si sono dichiarate non pronte a prendere in carico il servizio.

La Regione può farlo?

La Regione se vuole può farlo, ma certamente non lo faremo noi che continuiamo ad essere rispettosi della volontà del territorio e dei suo amministratori. Le richieste dei Sindaci per noi sono importanti e vanno tenute in debita considerazione. Per lo stesso motivo avevamo approvato un ordine del giorno a supporto della richiesta dei Comuni delle Valli del Natisone di avere una loro UTI o una loro autonomia giuridica. Richiesta anche in questo caso ignorata dalla Regione.

L’ennesima decisione regionale contestata…

Si è trattato dell’ennesima decisione contraria agli interessi del Friuli e dei Comuni della Provincia di Udine, già smembrata in 10 anacronistiche e inefficaci Unioni di Comuni.

Uno sguardo alla Bassa friulana…

Tre Comuni della Bassa Friulana avevano chiesto il rinvio: Lignano, Latisana e San Giorgio di Nogaro. E tale rinvio non è stato concesso.

Delusione?

Come rappresentante di questo territorio non posso che registrare l’ennesima delusione. La Regione deve rendersi conto che la nostra Regione è composta da tante realtà, anche periferiche, che devono essere rispettate e valorizzate. Dopo la chiusura del reparto nascite dell’Ospedale di Latisana non resta che chiederci che fine faranno le scuole del nostro territorio. Come gesto di buona volontà il Consiglio Provinciale ha approvato anche un ordine del giorno con cui chiede il differimento del trasferimento dell’edilizia scolastica al 31 agosto 2017, come chiesto dai Sindaci, e l’apertura di un tavolo di confronto al fine di evitare disservizi.

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