A lezione di Travanut: IMMANUEL KANT, LO ZENIT DELL’ILLUMINISMO (prima parte)

1858

Immanuel Kant nacque 13 anni dopo David Hume, il 22 aprile del 1724 a Konigsberg allora prussiana, oggi cantone russo tra Polonia e Lituania. Quarto di nove o forse undici figli. Il padre era un sellaio prussiano mentre la madre una pietista tedesca. L’educazione religiosa della madre fu fondamentale nella formazione del filosofo. Studiò e visse sempre nella “sua” Konigsberg. Al collegio fu avviato a uno studio rigoroso del catechismo, nello specifico della Bibbia, in latino, greco antico e ebraico.  Insegnerà diritto, astronomia, matematica, fisica e filosofia. Alcune pennellate che la storia ci ha lasciato di uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi: un uomo serio con la parrucca e la camicia ben abbottonata, che non superava il metro e cinquanta e che non si sarebbe mai sposato. Era famosa la sua puntualità fra gli abitanti di Konigsberg che regolavano l’orologio sulle sue abitudini. Era solito non pranzare solo. Un uomo certamente abitudinario ma mai noioso. Durante le lezioni raccontano fosse persino divertente, nonostante il rigore. Tra i suoi allievi ci fu anche Schiller.

Il parallelo storico fra Kant e Hegel

Immanuel Kant aveva 42 anni quando fra le dita gli arrivarono i pensieri di David Hume. Ci pensò 15 anni prima di uscire dalla voragine provocata dal filoso scozzese e solo nel 1781 scrisse di fretta e furia La Critica della Ragion pura. Nessuno la capì per due motivi: la materia in se’ era ostile e la scrittura di Kant terribile da decifrare per la fretta adoperata. In parallelo nel 1781 George W. F. Hegel entro’ nel ginnasio di Stoccarda. Nel 1783 Kant scrisse i Prolegomeni, ma come spesso accade invece di semplificare, complicò. Fu costretto a scrivere la Seconda Edizione della Critica della ragion pura nel 1787. L’anno successivo pubblicherà La critica della ragione pratica. Nello stesso anno il 1788 Hegel a 18 anni incontrò Holderlin a Tubinga. Nel 1790 Kant scrisse La critica del giudizio, la terza critica. A Tubinga, in parallelo, ai due amici –Hegel e Holderin- si aggiunse un terzo di soli 15 anni: W. J. Shelling.Un evento storico elevato, l’incontro di tre menti geniali.

La rivoluzione Copernicana di Immanuel Kant

Kant mette sul tavolo degli imputati la ragione stessa che va indagando qualsiasi cosa e diventerà giudice e imputato nello stesso istante. La ragione deve sapere le sue condizioni di conoscenza e non permettersi di elevarsi a giudice senza conoscere i limiti. Mette assieme le due parti dell’Europa, alla stregua di Mose’. Strapperà l’oggetto dal soggetto.Espellerà l’oggetto entrando nel mondo della soggettività. C’e’ l’oggetto, di cui non conoscerò mai niente, per fortuna perché nel caso in cui lo conoscessi non avrei più conoscenze universali e necessarie. Ciò non significa che io non conosca il suo fenomeno. Di ogni oggetto del mondo non conosciamo alcunché ma in compenso siamo in contatto diretto con i fenomeni. Ecco allora l’intuizione empirica: il fenomeno mi giunge immediatamente. Gli oggetti del mondo sono dei fenomeni che intuisco, oltre le intuizioni empiriche ci sono le intuizioni pure.

Kant chiama il legame tra il soggetto e il predicato, giudizio. Ci sono due tipi di giudizio: analitico e sintetico. Il giudizio analitico e’ vuoto e deve sottostare al principio di non contraddizione, inoltre e’ universale e necessario. I giudizi sintetici non rispettano il principio di non contraddizione, sono a posteriori in quanto devono essere verificati, e non sono universali e necessari. Kant ha spiegato I giudizi sintetici a priori. Fu una rivoluzione Copernicana. L’oggetto si plastifica nella mente, non l’oggetto in se’ che non conosceremo mai, ma il fenomeno. La mente umana diventa legislatrice del mondo.

L’estetica trascendentale e la logica trascendentale

La prima scatola della mante umana è l’estetica trascendentale, cioè la scansione iniziale in cui sono passivo rispetto al fenomeno che intuisco empiricamente. Intervengono lo spazio e il tempo. Il termine trascendentale per Kant significa qualcosa che noi abbiamo e che si attiva con l’esperienza. Non sono cose della realtà ma della testa. Sono io legislatore, al pari degli altri. La rivoluzione: io organizzo il fenomeno.

La logica trascendentale viene suddivisa da Kant in due parti: analitica trascendentale e dialettica trascendentale. L’analitica trascendentale riguarda l’intelletto. L’intelletto e’ la presenza di 12 categorie che si attivano alla stregua dello spazio e del tempo con l’esperienza. Kant elimina così l’incertezza che aveva provocato il pensiero di David Hume e che aveva messo in difficoltà l’intera scienza.

La conoscenza sintetica a priori

Quella e’ la sedia”. Con il termine “quella” la sedia e’ stata spazializzata.E’ una sedia”. “Una” e’ una categoria della quantità. Il verbo “e’” e’ un’altra categoria, quella dell’esistenza. “Una sedia” e’ un’altra categoria, quella della sostanza. Sono le categorie che hanno organizzato, non conosco la cosa in se’ ma organizzo il fenomeno in se’ diventandone legislatore. Conosco i fenomeni che ho organizzato perché sono definiti dalle categorie che sono pure. Pertanto la conoscenza non e’ sintetica a posteriori, ma a priori perché il fenomeno e’ organizzato secondo le categorie. L’oggetto e’ espulso. La conoscenza che abbiamo e’ certa, universale e necessaria. L’uomo costruisce il mondo.

Prossima lezione giovedì 3 novembre alle 18.30 in Sala della musica:

Immanuel Kant (seconda parte): dialettica trascendentale; appercezione trascendentale e… Critica della ragion pratica. “Sarà da spellarsi la mente. Auguri.” Parola di Travanut