Marano Lagunare e’ un meraviglioso paese il cui dialetto palesa radici venete. Questo grazioso presepe di costa si specchia sulla laguna. Per vent’anni aveva issato la bandiera Leghista, un “neo” verde-padano nella piccola Russia della bassa centro-orientale. Poi, la svolta. Il vento dell’Est smette di soffiare quando i dem, alle comunali 2014, candidano un giovane maestro di nome Devis Formentin, laurea in filosofia e tessera Pd in tasca (che ancora custodisce, come assicurano i ben informati).Il momento politico favorevole lo incorona forse inaspettatamente primo cittadino. Di lui si dice che è un fan della prima ora della Governatrice Debora Serracchiani. Non solo, ma anche in queste settimane, periodo di “saldi” in cui pare che la “zarina” sia incapace di incendiare le folle, Formentin è rimasto allineato e coperto e pure fedele.
Nel frattempo tiene la barra dritta come puo’. Si sa che la vita da sindaco di questi tempi non è né facile né da invidiare. A Marano poi… Già, Marano è un Comune caldo per antonomasia. E non soltanto per il clima lacustre tipico della zona, ma anche per gli animi che, ancorché generosi, sono risaputamente facilmente infiammabili. E poi non dimentichiamo le noie degli usi civici e la perenne crisi della pesca, tanto per citare alcuni grattacapi. Ma detto questo il sindaco Formentin piace. Perlomeno a quelle come noi, laicamente open, e non certo tesserate Pd. Perché ci piace? Perché si mostra così com’è, senza veli, senza trucchi, senza infingimenti. E senza la paura di mettersi in gioco perché è capace – virtù rara tra i politici – di ammettere le difficoltà.
Tutto inizia nel 2014, si diceva. Le malelingue raccontano che i vari Giancarlo Dal Forno e Daniela Corso non avessero creduto piu’ di tanto in una vittoria contro l’armata leghista e che di conseguenza gli lasciarono l’incombenza di correre come primattore. Noi facciamo le buoniste e vogliamo immaginare che i due avessero pensato al rinnovamento. Certo Devis Formentin non si è tirato indietro. Beata ingenuità, verrebbe da dire! Oggi a meta’ legislatura è difficile capire i meccanismi politici che intersecano ambizioni, invidie, veti incrociati fra dem maranesi e sangiorgini. Il fuoco amico talvolta è davvero amico. Lo sa bene anche Formentin, che sta imparando la politica (quella che non serve) piu’ velocemente di quanto i suoi “nemici” credano. Oggi pianifica, cerca e crea alleanze importanti, consapevole che il Pd non puo’ permettersi di perdere Sindaci per strada. Non lo può soprattutto la Serracchiani.
Formentin frattanto raccoglie consensi fra gli amministratori dem e non solo fra quelli piu’ giovani. E questa è una novità, ma anche forse una scheggia impazzita per un partito, il Pd, fintamente innovativo al suo interno. Prendiamo ad esempio il caso dell’assessore esterno Dal Forno, che a sentire le ragioni del Sindaco avrebbe dovuto stare in giunta solo sei mesi e che invece è stato sostituito dopo due anni e mezzo. L’operazione non piace al Pd. Ma quale Pd? Viene da chiedersi giacché di Pd o di esponenti dem ce ne sono più d’uno quindi. E ognuno fa la sa gara. Resta il fatto che questi rumors hanno infastidito la “zarina” che amerebbe guidare un partito monolitico, ortodosso e dal pensiero unico. Ma torniamo al caso. La giunta Formentin vacilla, ma il sindaco non molla sui propositi. Ride bene chi ride ultimo: lui cinquant’anni non li ha ancora ed e’ spendibile piu’ di molti altri “compagni” di partito.
Ma c’è dell’altro. Se la giunta Formentin fosse caduta, con buona pace delle Serracchiani, il Pd avrebbe di nuovo vinto da queste parti? Noi pensiamo che contro il sindaco ci sia stato un tentativo, fallito, di golpe. Il Pd fa lo struzzo e non si accorge che la sua coperta è corta, che la provincia e’ svuotata, che le case di riposo razionalizzano i consigli di amministrazione e che i dem continuano a perdere consensi su tutti i fronti. Gia’, a chi avrebbe giovato tra i dem il voto anticipato a Marano? Questa domanda la giriamo volentieri a Debora Serracchiani ricordandole, se possiamo, che il maestro Formentin aspetta un suo cenno… di gradimento.