L’arrivo della Serracchiani nella bassa incendia i pozzi…
Ha scelto Cervignano per la prima uscita all’insegna del “Tornare tra la gente” (fa specie che l’annuncio possa fare notizia come se i politici dovessero rimanere chiusi nei fortini del loro potere). Una scelta tanto difficile quanto obbligata quella della Serracchiani alle prese con un partito che nella Bassa – l’ex piccola Russia – paga più che altrove errori, divisioni e ritardi. Quella del 12 luglio scorso è stata una visita che si puo’ leggere double face. Da una parte il meritato tributo che la “zarina” ha riservato a tre illustri eccellenze del Cervignanese (Metalinix, Friulair Friulestintori senza contare la visita al parco Scout) e dall’altro, sullo sfondo, la grana-acqua che caratterizza il cervignanese e il sangiorgino nelle tre varianti: pozzi artesiani, allacciamenti e fognature. Un bel grattacapo che rischia di diventare un altro vicolo cieco in chiave elettorale per il Pd.
L’arrivo della Presidente Fvg a Cervignano ha avuto la regia del Consigliere regionale Pietro Paviotti (l’assenza del “compagno” Mauro Travanut la dice lunga sulla tensione tra i due ex sindaci e ora colleghi a Trieste). Paviotti lo scorso anno si era fatto promotore – auspice il gruppo consiliare dei Cittadini – dell’invio di 24 mila lettere alle famiglie della Bassa per – riporto testualmente – “convincerle che il problema delle fontane va affrontato seriamente, come sta facendo la Regione”. Contro quelle 24 mila lettere, i Comitati dei vari De Toni, Tibaldi, Milocco e Chendi avevano replicato con la raccolta di 11 mila firme. E qualcuno ha rilevato di recente che quella di Paviotti, non avallata dall’intero Pd, sia stata una mossa improvvida perché a ridosso delle amministrative. Già, con l’acqua nella Bassa non si scherza perché si rischia, paradossalmente, di rimanerne scottati.
L’esito di quella vicenda è che il Pd si trova oggi disorientato e in mezzo all’incudine al martello dei Comitati. Cosi, ha deciso di correre ai ripari. Il sindaco di Fiumicello, Ennio Scridel, che e’ anche Presidente Ato, ha suonato la carica per smuovere l’orgoglio dem e ha convocato i sindaci interessati al problema dei “pozzi artesiani” per trovare una via di fuga al muro contro muro che il Pd ha ingaggiato con i Comitati che hanno convocato, per il 28 luglio, un’assemblea – che si preannuncia caldissima – per discutere del regolamento dei Pozzi artesiani, Regolamento targato Assessore Sara Vito. E sullo sfondo della querelle covano sotto la cenere anche il tema degli allacciamenti (mille le lettere previste dal Cafc per la sola Cervignano) e delle fognature.
Bassa in ebollizione, dunque, memore anche della battaglie storiche sulle bollette del Tubone, sul Cementificio, sull’Aussa Corno. Ma quella dell’acqua sarà davvero la madre di tutte le guerre. Il Pd lo sa e vacilla. Anche perché al suo interno sono molti a interrogarsi sul perché la soluzione a questi problemi sia stata sempre dilazionata con il rischio che adesso tutto scappi pericolosamente di mano. Il Sindaco di Cervignano, Gianluigi Savino, punta a dilazionare i lavori degli allacciamenti, possibilmente dopo le elezioni di primavera del prossimo anno, che per Cervignano saranno una resa dei conti anche in vista delle regionali dell’anno successivo con Travanut e Paviotti in lista di attesa per l’”addio alle armi”.
La Serracchiani fa bene a sopire i suoi sensi di colpa per la prolungata assenza dal territorio a discapito del suo presenzialismo su stampa locale, media nazionali e salotti televisivi. L’annuncio urbi et orbi di tornare tra la gente nasconde la consapevolezza che la speranza dilatoria del Sindaco Savino in stile bollette telefoniche (compri il cellulare e lo paghi spalmandolo nelle bollette) dovrà fare i conti con i cittadini sempre meno propensi a credere alle promesse dei politici e sempre più abbarbicati sulla rupe di una protesta orfana ormai dei partiti. Quanto all’ipotesi di un appaltone unico gestito magari dal Cafc, beh… questa sarà oggetto di un’altra disamina.