Porpetto cambia generazione. Se e’ vero che a un Dri succede un altro Dri, a separare Pietro da Andrea e’ ben un quarto di secolo: molto nella vita reale, un’eternità in politica. Porpetto decide così di voltar pagina e di fare largo ai giovani. L’avvocato Andrea Dri, il nuovo Sindaco, classe 1974, ha nominato in questi giorni anche una giunta molto giovane che con grande entusiasmo si appresta ad amministrare Porpetto per i prossimi cinque anni.
Sindaco, perché ha deciso di candidarsi?
Ho fatto un percorso politico lineare. Entro per la prima volta in amministrazione nel giugno 2009. Occuparmi dei problemi del mio paese mi piace molto, altrimenti se non ci fosse passione non toglierei tempo a lavoro e famiglia.
Operativamente come nasce l’idea?
Ho iniziato a lavorare per unificare le opposizioni. Mi ricordo che il primo incontro e’ stato il 29 settembre del 2014, all’epoca il percorso sembrava molto difficile, ma ho puntato solo sul programma che ritenevo migliore per Porpetto, prima che sui nomi. Le liste sono nate gli ultimi dieci giorni.
Ma lei ci ha creduto…
Evidentemente e’ stato merito di tutto il gruppo crederci. Da gennaio al giorno delle elezioni sono stati tantissimi gli incontri per arrivare a creare il gruppo prima e ottenere il risultato poi…
Lei ha nominato la giunta in tempi record…
Le persone elette avevano le competenze che cercavo, non c’è stata nessuna trattativa, è stato tutto molto naturale.
Anche la giunta ha un’anagrafe che sorride…
Sì sono ragazzi in gamba che con competenza e entusiasmo si sono messi subito a lavorare. Ci tengo a sottolineare anche la parità di genere con due assessori uomini e due donne, ma anche un Consiglio Comunale composto da 4 uomini e 4 donne…
Ha lavorato sulle doppie preferenze?
Molto. In campagna elettorale ho cercato di far passare il messaggio che c’era questa opportunità e le persone hanno capito dando la possibilità anche alle donne di accedere all’amministrazione.
In molti si chiedono se ha la tessera del Pd. Possiamo svelare l’arcano?
(Ride) Non ho la tessera del Pd ne’ l’ho mai avuta. Così come non ho mai fatto tessere di Ds o Margherita. L’unica tessera che ho avuto è stata quella del Partito Socialista. Ciò che, però, realmente conta a livello locale è la natura prettamente civica del progetto politico che mi ha sostenuto, che non ha subito alcuna influenza da parte dei partiti tradizionali.
Porpetto nella scorsa legislatura aveva scelto di stare fuori le Uti. Lei, anche dopo gli ultimi sviluppi, come si comporterà?
Porpetto entrerà. Era uno dei punti del programma elettorale e d’altro canto avevo anche votato in Consiglio Comunale a favore dello Statuto. Sono consapevole dei vizi delle Uti e ne rilevo un forte deficit democratico. Provengo da un’esperienza di minoranza e sono consapevole che chi fa opposizione non ha voce in merito e questo è svilente. Ma credo che solo dal di dentro si possano migliorare le cose. L’abolizione delle Province doveva portare alla nascita di un soggetto nuovo, quando si prende una strada poi bisogna perseguirla. Serve un po’ di coerenza e linearità.
Un altro argomento caldo è la bretella di Villalta…
Intanto mi preme ribadire come il problema della Bretella non sia e non debba essere solo di Villalta o di Porpetto ma un problema regionale, visto che serve una delle zone industriali più importanti della Regione. Tutto quello di cui si sta parlando in questi giorni e’ una barzelletta.
Ci spieghi bene qual e’ lo stato di avanzamento dei lavori…
Intanto manca il progetto esecutivo e la procedura di espropri non e’ stata ancora conclusa. Manca anche il parere di Autovie. Ne’ il Comune, ne’ la Regione si sono mosse in questo momento ne’ contro ne’ a favore dell’opera. Per quel che mi riguarda appena eletto ho chiesto un incontro per lunedì 20 giugno poi saltato perché la Provincia di Udine si e’ opposta.
Lo stato avanzato dell’opera e’ irreversibile?
Sostanzialmente lo e’, non farla determinerebbe un danno erariale importante. Questo però non significa che non si possa migliorare. Per quel che riguarda l’amministrazione di Porpetto la mission sarà proprio quella di portare delle migliorie.
Sempre in tema viabilità in questi giorni si è parlato molto del lotto della Terza Corsia che riguarda da vicino Porpetto…
L’impatto ci sarà sicuramente. Per questo torno a ribadire che la viabilità’ di Popetto deve essere vista in ambito regionale. Deve tener conto della Terza Corsia e della Bretella, in una visione d’insieme perché l’impatto sarà unico.
Il Cafc non è riuscito ancora ad arrivare a Porpetto…
Un tentativo c’è stato nell’autunno 2013 con un progetto che vedeva la realizzazione della rete fognaria nel centro storico del paese che sarebbe stata anche collettore fra San Giorgio e i Comuni a monte come per esempio Gonars. Il progetto era molto impattante.
Infatti poi non se ne e’ fatto nulla…
Tutto si e’ fermato e il contratto di appalto e’ stato risolto. Rimangono i progetti e le delibere dell’amministrazione precedente… Per quel che mi riguarda ho votato contro. Con questo non e’ che non voglio le fognature, sia ben chiaro, ma una rete meno impattante per il paese che corra lungo la provinciale. Porpetto e’ una realtà geologicamente complessa. In questi cinque anni metteremo mano anche al nodo fognature.
Ultimo tema caldo e non in ordine di importanza… il problema dei richiedenti asilo…
Non spetta al Comune di Porpetto elaborare soluzioni ad un tema così complesso. Se l’idea e’ quella dell’accoglienza diffusa e’ giusto, a mio parere, che tutti i Comuni facciano la loro parte: non chi tanto e chi nulla. Allora anche Porpetto farà volentieri la sua.