TEMPORA IN AQUILEIA di EMANUELE ZORINO

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E’ tutto pronto per i tre giorni 17, 18, 19 giugno della Quinta edizione della Tempora in Aquileia. Saranno almeno 500 i rievocatori da tutta Italia tra celti e romani. Previste 30.000 persone in uno scenario d’eccezione: Aquileia. Un evento ormai nel calendario delle grandi occasioni. A raccontarci la Tempora il direttore artistico della manifestazione Emanuele Zorino.

Come nasce l’idea della Tempora in Aquileia?

Sei anni fa da un gruppo di amici. L’associzione X Regio Aquileia nasce dalla volonta’ di valorizzare il territorio aquileiese attraverso la rievocazione storica. Come del resto capita in altre realta’ abbiamo perseguito il binomio cultura-luogo storico.

E’ scattata una collaborazione fra piu’ soggetti?

La rievocazione storica nasce dalla collaborazione fra enti diversi: il Museo, la Sovraintendenza e la Fondazione. Enti di questo territorio ma con l’intento di superare i confini perché non dobbiamo mai dimenticare che Aquileia è internazionale. La Fondazione stessa, sintesi delle istituzioni, nel 2011 ha sposato un progetto allora piccolo, ci ha creduto, e ha contribuito a rendere possibile tutto questo.

Questa e’ la quinta edizione?

Esattamente. La rievocazione e’ stata mantenuta negli anni perché e’ un evento di successo e, a livello di evento trasversale, e’ quella di maggiore importanza.

Quante le presenze?

Si arriva a 30.000

I meriti sono di tutti ma operativamente chi gestisce?

Il nucleo operativo e’ di sei persone coordinati dall’Associazione di imprenditori citta’ di Aquileia e dal Club Aquileia te salutat.

In quanto tempo preparare l’evento?

(Ride) L’evento si inizia a preparare il giorno dopo… quindi per il prossimo anno ci metteremo a lavorare il 20 giugno.

Soddisfazioni?

Tante. Anche a livello internazionale.

Che significato ha la Tempora per Aquileia?

Innanzitutto il territorio deve rendersi conto delle proprie potenzialità. Tempora e’ un esempio di rete territoriale fra enti, associazioni e privati che trasformano cultura e storia in un vero prodotto turistico. L’obiettivo e’ creare un’immagine del territorio, una vetrina per il turismo. Questo e’ un esercizio che si dovrebbe applicare a tutte le realtà’.

Anche i fantasmi fanno la loro parte…

Certo, diventano testimonial anche loro… basti pensare a Marco Antonio Valente e Trosia. Dalla Taberna Marciani al libro di Elena Puntin.

Qual e’ il contesto storico della Tempora?

Siamo nel 171 a.C. quando il Console Gaio Cassio Longino, secondo un’iniziativa sembra personale, marciò verso l’illirico. Durante la marcia il console chiese ai Galli Carni delle guide per attraversare il territorio giuliano. Senza un motivo apparente se non quello del profitto, saccheggio’ e devastò le loro terre, facendo schiava gran parte della popolazione. Ma in questi anni, che noi immaginiamo bui, e’ stata la diplomazia alla fine ad evitare il peggio. Sara’ l’intervento del Senato a richiamare in patria il Console e a ripagare i Carni, che nel frattempo lascerannno le terre attraversando di nuovo le Alpi. Solo pochi anni dopo nascera’ Aquileia.

Il messaggio della Tempora 2016?

La forza della diplomazia nell’antichita’.

Parliamo del programma. Gli eventi principali…

Tre giorni 17, 18, 19 per rivivere lo spirito delle origini di Aquileia. Immersi nelle aree archeologiche e nel centro storico si puo’ incontrare la quotidianità di un legionario romano o di un guerriero celta con sapori e suoni per rievocare la vita e i fasti di Aquileia. Sabato alle 19, nell’area del foro, i gladiatori entreranno nell’arena e si sfideranno nei ludi, alle 20.30 si potra’ assistere all’assemblea dei capi gallici e alle 21 si rievochera’ il rito del “sulcus primigenius”. Alle 22.30 la grande battaglia notturna sempre nell’area del foro.

Domenica?

Domenica la battaglia finale e’ alle 17.45. Oltre agli eventi sono da ricordare i war game in miniatura, le visite didattiche al villaggio celtico e al castrum romano, gli itinerari a cavallo, gli stand enogastronomici e tante altre sorprese. Nell’area della basilica trovera’ spazio il mercato artigiano storico. Il programma e’ stato pensato come un unico spettacolo.

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