BICINICCO. IL PREFETTO SOSPENDE L’ARRIVO DEI PROFUGHI A FELETTIS

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Centinaia le persone mercoledi’ sera presenti al polifunzionale di Bicinicco per ascoltare il prefetto. Un clima teso. Il prefetto e il Sindaco arrivano direttamente dalla corte dove erano in visita alle famiglie di Via Verdi.

Al Sindaco Bossi il difficile compito di aprire la serata. Si percepisce la sua emozione, non potrebbe essere altrimenti.
“La gente di Bicinicco non deve essere definita razzista o impermeabile alla solidarietà” questa la premessa, doverosa e intelligente “Mi sono interrogato su quali siano le ragioni che hanno spinto la gente ad avere un atteggiamento di chiusura” la platea e’ attenta “Un mancato coinvolgimento della comunità per una scelta percepita come calata dall’alto e il rapporto di proporzione fra i 40 richiedenti che avrebbero dovuto trovare collocazione e la comunità di Felettis di 450 persone. Anche il problema della corte ha suscitato molte perplessità e il numero degli ospiti in termini assoluti rispetto a quelli destinati all’ambito di Cervignano” Riassume perfettamente il Sindaco il pensiero dei cittadini di Bicinicco.

Sa parlare col cuore Bossi: “Una frase che mi ha ferito: le istituzioni ci hanno abbandonato. Denota uno strappo tra i cittadini e chi li deve rappresentare. La gente non si sente amata dallo Stato e chiedere di amare il prossimo e’ cosa assai piu’ complicata.” Parla a ragion veduta: “Proveniamo da anni di difficoltà economica, le nostre comunità stanno cambiando”

Bossi spiega che ha girato all’Ambito Socio Assistenziale di appartenenza, quello di Cervignano, riunito proprio in serata una richiesta: “Abbiamo chiesto a tutti i comuni dell’ambito di rendersi disponibili per la gestione dell’emergenza”

Le centinaia di persone lo applaudono.

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Tocca al Prefetto. Si sprecano i mormorii. La prende larga. Dagli arrivi dei profughi. In qualche maniera bisogna pur governare il problema, fa appello al cuore dei friulani, chiede di comportarsi da friulani come durante il terremoto: rimboccarsi le maniche. Non serve a niente far finta che il problema non ci sia, dice.

Due le vie da cui arrivano i profughi, spiega: “La rotta balcanica e dal sud coi barconi dalla Libia. Lo smistamento avviene sulla base di un accordo tra governo, regioni e comuni secondo cui si e’ deciso di distribuire le persone in base alla popolazione dei vari territori. Anche all’interno della regione Fvg e’ stata fatta una divisione dei profughi. In base alla prima stima i numeri di competenza dovrebbero essere intorno ai 2-3000. Le quattro prefetture dovrebbero riempire gli ambiti socio assistenziali a cui e’ stata destinata una quota. Circa 150 ad ambito.”

“Ho sempre cercato di collocare la quota in accordo con i Sindaci ho fatto diverse riunioni con i responsabili degli ambiti” non ci sta il Prefetto “Ho cercato di arrivare ad un’intesa secondo cui l’accoglienza, al di la’ della prima accoglienza che spetta alla prefettura, fosse gestita direttamente dai Sindaci attraverso l’assemblea” affonda il colpo sugli ambiti “ Di queste riunioni ne ho fatto almeno tre con tutti gli ambiti, ogni volta chiedevo un impegno pero’ non ho avuto risposta” spiega che “puo’ capitare quindi che uno dei vari gestori dell’accoglienza individui nel vostro territorio una situazione favorevole: un privato che ha appartamenti, una canonica… che può prestarsi all’assistenza e queste persone siamo costretti a metterle in questo modo cioè scavalcando il territorio. Cosa che penso debba essere evitata.”

“Cerco sempre di rispettare equilibri del territorio. Cerco sempre di tener conto. Ma sono obbligato ad andare a vanti in questo modo.”

C’è spazio anche per il lato umano dell’uomo, perche’ alla fine anche il prefetto e’ teso “Condivido la preoccupazione delle persone che abitano li. Ho trovato persone estremamente ragionevoli.” Assicura gli abitanti della corte di non aggravare quella situazione.

Ma tocca ai residenti della corte sfogarsi. Il prefetto non può che lasciar fare.

“Ho fatto dieci anni di sacrifici per chi?” urla un ragazzo dalla prima fila. Un applauso lunghissimo. “Vado a lavorare all’estero.” E’ uno dei proprietari degli appartamenti nella corte. Quanto vale adesso il suo appartamento, si chiedono due signore in ultima fila.

Ognuno vorrebbe parlare, il tempo non basta per tutti. Tanta rabbia, tanto rancore. Il clima resta teso.

“Lei ha figlie?” Chiede una delle mamme della corte seduta in prima fila.
“Si due” risponde il prefetto
“Le farebbe vivere nel mio appartamento?” Incalza la ragazza
“Se potessi sceglierei di no.” L’onestà intellettuale del prefetto colpisce. Merito al lato umano.

La serata si chiude con il prefetto che rassicura i cittadini che sospenderà l’arrivo di ulteriori profughi. Finisce cosi questa lunga notte a Bicinicco.

Adesso la palla e’ in mano all’Ambito socio assistenziale di Cervignano.

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