Zanon Arredamenti snc è una bella realtà friulana cresciuta nella zona artigianale di Cervignano del Friuli. Un’azienda dinamica a conduzione famigliare che negli anni ha consolidato la presenza dei suoi manufatti anche all’estero. Cristina e Michela, le due sorelle Zanon, ripercorrono le tappe dell’attività nata dal sudore e dalla passione di papà Italo che ancora oggi rimane il capitano dell’azienda e della mamma Sara anche lei colonna portante dell’azienda e della famiglia
Cristina, Arredamenti Zanon è una realtà artigianale ormai consolidata negli anni e sul territorio, ma come parte papà Italo?
Papà inizia a lavorare come dipendente di Renato Piani in Via Ramazzotti, ovviamente il settore era lo stesso, la falegnameria, produzione di arredi su misura. Ha imparato così il mestiere.
Quindi il grande salto di mettersi in proprio…
Con l’aiuto del signor Renato Piani ha aperto un laboratorio di falegnameria in via Udine di fronte alle scuole medie. Pochi anni più tardi, sarà stato il 69, si trasferisce in Via Manzoni dove costruisce la casa di famiglia con il laboratorio. Piano piano si ingrandisce.
Quando arrivate in Via Caiu’?
A metà anni Settanta ci trasferiamo in Via Caiu’, c’erano solo campi allora. Il lavoro non è mai mancato, per fortuna, soprattutto negli anni Ottanta su Trieste. L’attività si è ingrandita fino ad arrivare ad oggi.
A quante persone date lavoro?
A cinque. Oltre ovviamente noi famigliari.
Avete sentito la crisi?
Nel 2010 sono arrivati i primi importanti segnali di crisi. La ripresa è a singhiozzi: ci sono periodi buoni e altri meno buoni. Non si sa mai cosa riserva il domani.
Quale tipo di clienti avete?
Dal privato al contract. Molte le attività dai bar ai ristoranti, negozi e uffici . I mobili sono su misura: dall’acquisto della materia prima alla lavorazione, alla posa in opera. Questi sono mobili che sono per la vita, la migliore pubblicità è il cliente soddisfatto che parla bene dell’azienda.
Negli anni come sono cambiate i gusti dei mobili?
Sono cambiate le finiture e il tipo di legno usato cambia a seconda dei periodi. Oggi c’è molta richiesta per il legno invecchiato
Un esempio di ieri e uno di oggi a Cervignano di vostre opere?
Gli interni della panetteria Iob in piazza risalgono a circa trent’anni fa, dei nostri giorni sono gli interni della fioreria Papaveri e Papere in Via Roma. Lei e sua sorella Michela avete due percorsi lavorativi diversi alla spalle… Per quello che mi riguarda ho lavorato sempre in azienda senza pensare veramente di cambiare. La verità è che il mio lavoro mi piace molto. Ho iniziato a lavorare qui a quattordici anni durante le stagioni estive.
Michela, invece lei ha alle spalle un’altra esperienza lavorativa…
Lavoravo in banca, quando ho messo su famiglia ho fatto una scelta di vita, mi sono licenziata e sono entrata a far parte dell’azienda.
Com’è lavorare in un’azienda a conduzione familiare?
In un’azienda familiare si cerca di fare un po’ di tutto ma mantenendo ognuno il proprio ruolo, ovviamente non ci sono orari di lavoro. In primo piano rimane la fiducia, senza quella non vai da nessuna parte. Io mi occupo della parte amministrativa, mia sorella Cristina del reparto verniciatura, e mio cognato Giuliano si occupa della produzione.
Lavorate nella bassa friulana?
E’ difficile sopravvivere come azienda lavorando solo con la Bassa Friulana, le attività che aprono sono poche e chi apre, apre per provare e quindi ricicla i mobili o cerca di non spendere molto. Il privato invece tiene. Per quanto riguarda il pubblico c’è un fermo totale.
Parliamo della zona artigianale di Cervignano, quante attività e che tipi di attività sono dislocate?
Una ventina ad occhio. Dall’idraulico al carpentiere, dai rimessaggi alle barche, all’elettricista…
C’è stato uno sviluppo nel tempo?
Sostanzialmente le attività sono le stesse, è difficile con questa crisi aprire anche se l’aspettativa di sviluppo c’è da parte delle istituzioni. Al momento però non c’è espansione.
Il sistema pubblico vi aiuta?
Sicuramente vincente è stata la realizzazione della bretella, per noi vitale per agevolare il passaggio dei camion. Un’infrastruttura che fa sopravvivere questa zona artigianale.
Cervignano è una cittadina vivibile?
Cervignano è una cittadina ancora vivibile in cui si può trovare tutto senza dover uscire dal paese.
Per i suoi figli pensa a un futuro in azienda?
Sono ancora troppo piccoli ma sceglieranno la strada che vogliono. Certa l’azienda rimane comunque un’opportunità.