Una bella donna solare, dallo sguardo vivace, così appare Marita Violin, mamma, casalinga e un tempo impiegata amministrativa. Poi la crisi economica. Marita trova una nuova strada di realizzazione lavorativa e personale. Il salto è grande, ma il coraggio non manca. Stravolge la sua vita, diventa imprenditrice: Cook & Love, cuoca a domicilio.
Marita, quando nasce la passione per la cucina?
Nell’infanzia ad Aquileia. Quando ero bambina, la domenica il pranzo ero un rito. Siamo 3 sorelle e, condividendo da sempre la stessa passione, trasformavamo i pranzi e le cene delle feste in vere e proprie sfide ai fornelli. Una passione che ha radici profonde.
Cosa accade alla sua vita con la crisi economica?
Nel 2011 rimango senza lavoro. Ero una mamma e una lavoratrice part time. Ho cercato lavoro come amministrativa, non era certamente facile, in più sentivo di non avere nulla da dare ancora a quel tipo di mestiere. Non mi apparteneva più.
Come accade a molte donne si trova travolta dai cambiamenti, ma per lei sono stati un’opportunità…
Nel 2012 le mie figlie escono di casa per andare all’università e alla scuola superiore, cosi decido di partecipare al Corso regionale di tecnico superiore della commercializzazione dei prodotti agricoli ed agroindustriali a Cividale. 800 ore. Ci sono materie come chimica degli alimenti che sono la teoria di quello che, come mamma e casalinga, ho sempre praticato. Capisco che la mia passione per la cucina e il cibo può diventare un lavoro.
Inizia a sperimentare?
Certamente, soprattutto con le marmellate a km zero… confeziono fino a 15 gusti. Non mi mancava certamente l’entusiasmo.
Quando la svolta Cook & Love?
Nel 2014 un’amica mi chiede se le preparo il pranzo di Natale per 13 persone a casa sua. Nasce COOK & LOVE, la cuoca a domicilio.
In cosa consiste il suo lavoro?
Aiuto a preparare o preparo in autonomia cena, pranzo o buffet a seconda dell’esigenza del cliente. Studio con la padrona di casa il menù, i gusti, le eventuali intolleranze degli ospiti. La cuoca a domicilio si occupa di tutto, se richiesto, dalla spesa all’allestimento, al servizio in tavola.
Il cliente tipo?
Donna sui cinquanta/sessant’anni con famiglia che chiama per mancanza di tempo o perché il numero delle persone invitate è elevato. Ma ovviamente le eccezioni sono molte.
Un esempio di pranzo
Mi è capitato recentemente di preparare insieme alla padrona di casa un pranzo per 30 persone, con 12 pietanze. Alcuni giorni prima c’è stato l’incontro per prendere visione degli spazi e preparare la lista della spesa.
Ci sono state delle polemiche ultimamente…
Su chi non è in regola. Per quel che mi riguarda lavoro alla luce del sole e pago le tasse. Non mi risulta che la Regione abbia normato in materia. Il lavoro oggi si inventa, non viene regalato e si fatica a studiare e a rimanere sempre sul pezzo.
Come pubblicizza la sua attività?
Con il passaparola, principalmente. Un padrona di casa entusiasta sicuramente mi raccomanda alle sue amiche e mi richiama. Ma anche tramite la mia pagina Facebook e articoli sui giornali locali.
Il Friuli è pronto per questa nuova figura?
Certamente è una sfida. E’ una regione non facile, che fatica ad aprirsi. Credo, però, che ci siano i margini per lavorare… e poi anch’io sono friulana e una grande lavoratrice.
La cuoca a domicilio e il turismo. Può essere un canale importante la vicina Grado per il suo lavoro?
Assolutamente, essendo un turismo di “appartamento” la figura della cuoca può essere gradita per alleviare la padrona di casa in ferie con le incombenze di pranzi o cene di un certo tipo. La mia figura verrà anche illustrata sulla guida turistica di Icaro, Tesori in valigia, sulla vecchia ferrovia che dall’Austria arriva fino a Belvedere.
Ha scommesso su un lavoro che è anche un nuovo percorso di vita, sensazioni?
Cucinare mi rende felice. Inoltre il rapporto con la mia clientela mi appaga moltissimo. Quando mi siedo con la padrona di casa a prendere un caffè e posso darle dei consigli utili per la sua vita famigliare allora mi sento realizzata.