SAN GIORGIO DI NOGARO. EVRAZ PALINI E BERTOLI RACCONTATA DA FRANCESCO BARBARO

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Francesco Barbaro giovane sindacalista Segretario di Udine e della Bassa Friulana FIM-CISL, molto apprezzato e presente sul territorio, ripercorre le tappe dell’Evraz Palini e Bertoli, lo storico laminatoio Sangiorgino. Originario di Marsala, udinese di adozione, Barbaro gestisce anche lo sportello FIM-CISL in Via Canciani a San Giorgio di Nogaro nato proprio per dare risposte e gestire la crisi dei lavoratori della Evraz Palini e Bertoli. Un punto d’ascolto molto importante per chi è in difficoltà.

L’Evraz Palini e Bertoli per chi non la conoscesse

L’Evraz Palini e Bertoli produce lamiere da treno quarto in acciaio. Apre nel 1992 nella Zona industriale Aussa Corno a San Giorgio di Nogaro. Il salto nel 2005 quando l’Evraz Holding di proprietà di Abramovich acquista il controllo societario.

Un periodo d’oro che non lasciava presagire venti di crisi…

Infatti, il futuro dei 146 lavoratori, quasi tutti residenti in zona, di età media fra i 45 e i 50 anni, sembrava roseo. Il laminatoio sangiorgino era un ottimo affare per i russi.

Invece…

Invece nel 2012 la crisi colpisce il settore con l’invasione sul mercato delle lamiere cinesi.

L’effetto cinese, in cui l’incapacità di gestire dazi doganali adeguati a proteggere le nostre aziende, è stato forte per la nostra zona industriale?

Molto. Si può dire che le lamiere siano una tipicità della Zona industriale Aussa Corno, oltre alla Evraz, ci sono la Trametal, la Mercegalia e la Technosider produttori di lamiere.

La crisi quindi si abbatte nel 2012. Tre anni di passione per i 146 lavoratori…

Purtroppo. Erano abituati a lavorare su tre turni ed è arrivata la paura dell’insicurezza del posto di lavoro e quindi l’instabilità economica. Sono susseguiti in questi anni scioperi, presidi assemblee. Il 20 agosto 2013 il laminatoio si è fermato, la chiusura dei forni ha preoccupato molto, non è facile far ripartire impianti del genere.

Come Sindacato avete avuto un gran ruolo e un gran merito nel riuscire a tenere sempre il punto con la proprietà russa, le istituzioni e i lavoratori…

Non è stato facile abbiamo fatto tutto quello che potevamo: dagli incontri con le parti interessati, all’accordo con le banche e la proprietà che si è fatta garante per la cassaintegrazione e non meno importante l’ascolto e la vicinanza con i lavoratori

Il ruolo delle istituzioni?

I Sindaco Del Frate è sempre stato molto disponibile e vicino ai lavoratori, mettendo a disposizione la sala consiliare e partecipando ai tavoli di trattativa. Ovviamente ci sono rapporti di collaborazione anche con la Regione. Il Vicepresidente della Giunta Bolzonello ha incontrato la proprietà nel 2015, c’erano molti dubbi sulla ripartenza dell’azienda, ma i russi hanno promesso di investire e ristrutturare il sito per rilanciarlo. L’accordo di cassaintegrazione per riorganizzazione si è protratto fino a fine 2015.

Arriviamo ai giorni nostri…

Nel novembre 2015 la ripartenza a ranghi ridotti con il riavvio degli impianti, non ci sono commesse sufficienti così è rientrata solo il 20% della forza lavoro. Il nuovo step della cassaintegrazione arriva a febbraio 2016. Molte figure chiave tra i lavoratori, in questi anni, hanno trovato altri impieghi anche negli stabilimenti concorrenti, pertanto la direzione Evraz, quando ripartirà, dovrà individuare lavoratori in grado di occupare le mansioni che nel corso degli anni si sono perse.

Speranze?

Al momento si vocifera ci siano delle trattative di cui come sindacato ancora non sappiamo i contenuti. Speriamo di avere notizie certe al più presto perché la cassaintegrazione non può durare in eterno e quindi c’è molta preoccupazione per i dipendenti. Il Sindacato chiede chiarezza e di essere sempre coinvolto

Una curiosità a quanto ammonta un mensile di cassaintegrazione?

700 euro circa (esclusi gli assegni familiari)

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