PAVIOTTI: IL CONSORZIO DI BONIFICA PER RILANCIARE IL TERRITORIO

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Consorzio Bonifica Pianura Friulana 200.000 ettari, 85 comuni aderenti, 120 dipendenti, milioni i soldi gestiti. Consorzio nato dalla fusione dei Consorzi Ledra Tagliamento e Bassa Friulana, oggi fra i più grandi d’Italia. Il primo Ottobre 2015 i primi passi. Uno strumento forte per la Regione. E così, mentre i riflettori sono puntati sul fallimento dell’Aussa Corno, pochi comprendono la strategicità del nuovo ente. Pietro Paviotti è uno dei principali fautori dell’operazione politica. Sindaco di Cervignano per dieci anni, libero professionista, Paviotti è capogruppo dei Cittadini in Consiglio Regionale.

Consigliere Paviotti, come nasce l’idea?

L’esperienza e la volontà del Consigliere Regionale Vittorino Boem, già Sindaco di Codroipo, e la mia sono state cruciali. Il territorio di Codroipo stesso era spaccato a metà dai due Consorzi. Dalla loro fusione è nato un ente più forte e strutturato.

Due ex primi cittadini dietro a un’operazione politica strategica. Quanto è importante l’esperienza da Sindaco per fare il Consigliere Regionale?

L’esperienza da Sindaco di Cervignano è stata fondamentale non solo in ottica amministrativa. Resta l’abitudine del confronto con i cittadini e il vivere il territorio come prerogativa. Un Sindaco si forma tra la gente, rimane con i piedi per terra.

Due Consorzi con peculiarità differenti.

Certo come sono diverse le esigenze dei due territori: Bassa e Medio Friuli. Il nuovo ente è lo strumento principe della Regione. Da un lato il problema irrigazione, dall’altro la manutenzione del territorio.

Tema acqua

L’acqua è un bene prezioso, ma può diventare anche un’emergenza nel territorio della Bassa Friulana. Il monitoraggio e le manutenzioni sono fondamentali per il sistema.

Competenze più ampie per il nuovo ente?

Oltre alle già citate competenze di manutenzione e irrigazione, importante è la gestione di tutte le strade campestri, ma anche avere un ruolo sempre più importante sui due grandi temi della Bassa Friulana: la Bonifica Caffaro e i dragaggi.

Costi ridotti?

Notevolmente. Si è prodotta economia di scala.

Un’operazione complessa, non solo politicamente con molti soggetti coinvolti. Solitamente difficile accontentare tutte le parti. Ha dei rammarichi?

Due. Non lo nascondo. La CIA, Confederazione Italiana Agricoltori, il sindacato dei coltivatori più vicino al mondo della sinistra, ha deciso di non prendere parte alle elezioni e questo non è certamente un bene per la Bassa friulana. Tutto il mio impegno non è servito.

Il secondo?

Transitoriamente la Regione avrebbe dovuto nominare un tredicesimo uomo nella deputazione del nuovo ente per dare continuità al territorio della Bassa Friulana. Non è stato possibile per una serie di veti incrociati che hanno fatto prevalere vecchi rancori piuttosto che l’interesse del territorio. Alla fine, comunque, sono molto soddisfatto del ruolo del nuovo ente.

La fusione si limiterà al Consorzio Pianura Friulana?

In futuro si potrebbe ragionare su ulteriori aggregazioni.

Un giudizio personale sui suoi primi 2 anni in Regione.

Assolutamente stimolanti. Certo da Sindaco ero abituato ad essere più operativo… ma cerco di rimanere pratico.

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