GRADO. INTERVISTA A ELISABETTA MEDEOT

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Giovane, determinata, studi in giurisprudenza, Elisabetta Medeot parla di se stessa e del sogno di ridare le chiavi della città ai gradesi. Imprenditrice nel settore alberghiero e della ristorazione, oggi anche Consigliere provinciale, Elisabetta crede fermamente nelle potenzialità della città balneare che l’ha vista crescere.

Elisabetta proviene da una famiglia gradese?

Il ramo paterno della mia famiglia è gradese. Imprenditori e albergatori da sempre. Da parte di madre sono partenopea. Una bella miscela (sorride). Io mi sento assolutamente gradese.

Perché una ragazza nemmeno trentenne entra in politica?

In modo naturale, per occuparmi della cosa pubblica. Per responsabilità civica. Sono valori che sentivo quando ho iniziato anni fa e che ancora oggi mi appartengono. Mi sono semplicemente interessata al paese dove sono cresciuta e vivo.

Quando inizia la sua passione per la politica?

Fin dai banchi di scuola. Il periodo universitario è stato una tappa importante, mi interessavo della politica udinese. Quando sono rientrata a Grado con la stessa passione ho deciso di impegnarmi per il paese.

Quando la prima tessera di partito?

Nel 2006 con Italia Dei Valori. A Grado insieme ad altri amici abbiamo fondato la prima sezione giovani del partito in Italia.

Poco più che trentenne entra in Provincia. Inizia così la sua esperienza amministrativa…

Nel 2011 corro e entro in maggioranza in una coalizione a sostegno di Gherghetta.

Quando entra a far parte del Partito Democratico?

Dal 2013 entro nel gruppo Pd del Consiglio provinciale e nel direttivo del Circolo Pd di Grado.

Elisabetta, esser donna in politica è uno svantaggio?

Durante il percorso scolastico non senti differenze di genere, poi quando ti affacci al mondo del lavoro la musica cambia. Una donna parte svantaggiata. La politica spesso viene vissuta in modo distorto come l’esercizio del potere e il potere è maschio.

Le donne possono contribuire a cambiare la percezione negativa che il cittadino ha della politica?

Sono fermamente convinta di questo. La donna non deve comportarsi come un uomo. E’ un tranello in cui non intendo cadere, io per prima. Troppo spesso si è gestita la cosa pubblica con arroganza e muscoli. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Mediazione, coinvolgimento e ascolto sono la ricetta.

Le donne votano donna secondo lei?

Certo. Sono le donne che mi hanno dato il coraggio di andare avanti con la passione per la politica e la voglia di emergere. In futuro la politica riserverà un posto al sole a molte donne.

Elisabetta Medeot Presidente della Commissione Pari opportunità di Gorizia. Un’esperienza significativa?

Prima Commissione a nascere in Italia. Un’esperienza importante per la mia crescita sia politica che personale. Diversi sono i progetti seguiti. Conciliatempo è un servizio informativo sulle opportunità più significative che permettono di gestire al meglio il tempo e di migliorare la qualità della vita della famiglia e del singolo.

Un progetto a cui tiene particolarmente?

Il Codice Rosa, una struttura nel pronto soccorso dell’ospedale di Monfalcone per accogliere e dare aiuto a persone vittime di abusi e violenze, donne, minori, anziani o omosessuali.

Quanti accessi nei centri antiviolenza nell’ultimo anno?

Circa 300 accessi dai due centri SOS ROSA di Gorizia e DA DONNA A DONNA a Ronchi.

Il suo impegno per il dialetto gradese.

Nel 2012 ho contribuito alla stesura dello Statuto dove è stata inserita la tutela dell’idioma storico gradese ma anche di altre parlate istrovenete.

Torniamo a Grado. Elezioni 2016 quale l’obiettivo politico di Elisabetta Medeot?

Ottenere le primarie del Pd

Nel senso che a Grado il Pd non farà le primarie?

Ad oggi è così. Mi rivolgo ai piani alti perché venga fatta chiarezza e si possa procedere con le primarie, marchio di fabbrica da sempre del Partito Democratico.

Perché le primarie non vanno bene per Grado?

Una decisione interna al Circolo del Pd. Ho raccolto 709 firme di residenti gradesi maggiorenni in 40 giorni che, invece, vogliono le primarie.

Una cartolina della Grado che vorrebbe…

Grado dovrebbe vivere ancor di più di turismo. Saper identificare il target della possibile clientela e concentrarsi su un turismo di nicchia è l’obiettivo.

Una proposta concreta…

Il primo investimento per il Comune dovrebbe essere riacquistare il controllo della GIT. Ridare ai gradesi le chiavi della città. La sovranità di Grado.

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